Inferno in luna di miele. «Mio marito è salvo per miracolo»

Il dramma sfiorato di Euplio e Chiara in Messico

Scampitella.  

 

di Simonetta Ieppariello

Una luna di miele. Meta? Gli States. Poi il Messico, Playa del Carmen. Il sogno di  una vita intera. Tolti i vestiti delle nozze, la partenza dei due innamorati per un lungo viaggio di tenerezza e felicità.

L’avventura, i paradisi, le grandi città dell’America da scoprire per prime prima di raggiungere il Messico. Poi la tragedia. Succede tutto durante una escursione. Una come tante. Di quelle che scegli tra un ventaglio di proposte.

Una meta piuttosto che l’altra. Cultura, colori, avventura si mescolano nel caleidoscopico viaggio che si affronta con spensierata fiducia. Poi il dramma. La collisione tra due lance, il sangue, le grida. Una giovane e coraggiosa sposa irpina che salva suo marito in un paradiso che si trasforma improvvisamente in un inferno di paura e sangue.

“Mio marito era lì, privo di sensi, ho temuto di perderlo per sempre”.

E’ il racconto drammatico di Chiara Bardaro, 28enne di Castel Baronia, moglie di Euplio Rauseo, il 32enne di Scampitella vivo per miracolo dopo un incidente in mare al largo delle coste messicane. Erano arrivati in messico il 30 agosto dopo un tour a New Yor, Washington le Cascate del Niagara. Un giro fantastico. Occhi innamorati che hanno guardato le bellezze d’oltreoceano.

“L’incidente è avvenuto mentre stavamo facendo un’escursione in mare – racconta Chiara – stavamo andando a Sian ka’an. Aveva scelto Euplio quella meta. Io titubavo. Ho un pò paura del mare. Eravamo 12 turisti italiani, per lo più coppie in viaggio di nozze: in 6 su una lancia e 6 sull’altra.

Eravamo distribuiti così.

Poi lo stop per noi. Non posso dimenticarlo mai più: la giuda fece arrestare la marcia della nostra lancia per ammirare l’aquila bianca. Poi l’impatto. Mio marito per una frazione di secondi ha gridato».

Secondo una prima ricostruzione - che resta da verificare -  l’altra lancia a tutta velocità li avrebbe tamponati violentemente.

Tutto è accaduto lo scorso 2 settembre in Messico. I ricordi dell’incidente  fanno ancora male. Euplio con molta difficoltà parla al telefono, demanda alla moglie il racconto dei particolari agghiaccianti.

Troppo dolore ricordare.

Lui ora è a Roma ricoverato. Ha dovuto affrontare in Messico anche l’operazione per la frattura della mandibola.

“Una ragazza di Sulmona – continua Chiara –  di 29 anni, subito dopo lo schianto, è risultata immediatamente in gravi condizioni (si tratta di Francesca Ruffini, giovane sposa abruzzese che nell’incidente ha riportato ferite gravissime). Telefono ogni giorno al suo compagno. Prego disperatamente per lei». 

Chiara ogni giorno ringrazia la Madonna perchè suo marito è vivo.

«Dopo l’impatto mio marito era caduto in acqua. Non lo vedevamo. Aveva un giubbotto di sicurezza che l’ha tenuto a galla. Ho iniziato a cercarlo disperatamente, vedo il suo corpo in mare, bloccato sotto la lancia e privo di sensi. Sono riuscita ad alzargli la testa. Lo abbiamo caricato sulla lancia per i soccorrerlo. Sputava sangue. Aveva i polmoni gonfi di acqua e sangue».

Da quel momento, una drammatica odissea alla ricerca dei soccorsi:

“Approdiamo sull’isola di Punta Allen. Ma non c’era alcun ospedale. Il nulla intorno a noi.

Cercavamo soccorsi. Sono trascorse oltre due ore per raggiungere un ospedale. Ho temuto il peggio ma tentavo di dare sicurezza al mio adorato Euplio. Ha resistito. Anche i medici hanno detto che è stato forte. Poi ci ha agganciato una ambulanza e abbiamo raggiunto l’ospedale Galenia di Cancun dove è stato operato in anestesia totale per le tante fratture alla mascella e curato per altri 5 giorni per contusione polmonare e versamento polmonare bilaterale».

I ricordi si affastellano nella mente di Chiara che lucida ripercorre la sua drammatica vacanza.

«Non posso che chiedere maggiore sicurezza per chi raggiunge questi paradisi. Serve più certezza, mezzi, sicurezza, soccorsi. Sono paradisi che si trasformano in inferni senza scampo per chi resta vittima del dramma».

Euplio non riesce a parlare ancora bene. Troppi i dolori. Ma ringrazia i suoi compaesani di Scampitella che sono stati vicini e solidali con i due sposini i viaggio oltreoceano.