Carbonizzato e ucciso.Superperito per le indagini e 2 indagati

Indagini sull'omicidio Tornatore

A confronto le risultanze dei Ris (che l'Antimafia ha appena chiesto) e le perizie dei consulenti degli indagati.

Contrada.  

Omicidio Tornatore, arriva il superperito. Dopo l'iscrizione di un secondo nome nella lista degli indagati, è questa l'ultima novità. 

Sarà Luciano Garofano, l'ex generale dei Ris  che era stato impegnato anche con il delitto De Venezia, il pregiudicato legato e poi carbonizzato in una auto a Pratola Serra, in un capannone, nel 2009, ad occuparsi del caso. I legali della difesa puntano sul superperito per contrastare gli accertamenti tecnici che si appresta a fare la procura.

Intanto risulta indagato Rocco Ravallese, 51enne, originario di Solofra, ma residente a Banzano di Montoro, con l'accusa di concorso in omicidio e distruzione di cadavere aggravato dal metodo mafioso, insieme all'imprenditore Francesco Vietri, il 54enne di Montoro arrestato lo scorso 12 aprile e detenuto presso il carcere di Benevento. 

Michele Tornatore sarebbe stato dapprima picchiato e poi ucciso con uno o più colpi di pistola alla testa. Un' uccisione brutale, che ha segnato le ultime settimane di cronaca nera campana.
Il cadavere sarebbe stato poi sistemato nel bagagliaio della Nissan e trasportato in una zona isolata al confine tra i comuni di Contrada e Montoro, in una discarica ad alta quota, dove la vettura era stata data alle fiamme. Il cadavere, divorato dal rogo, era stato rinvenuto dopo giorni. Solo 15 giorni fa, dopo l'autopsia, i rilievi e gliaccertamenti, la salma era stata restituita ai familiari per i funerali. In tanti a Contrada raggiunsero la chiesa per l'ultimo saluto.
Gli inquirenti avevano trovato il corpo carbonizzato di Michele Tornatore, in località Serre, su indicazione di alcuni dipendenti del comune di Contrada. La vittima stava scontando una condanna per truffa e godeva del regime di semilibertà. Ancora pochi mesi ed avrebbe saldato il suo debito con la giustizia definitivamente.