Tre indagati di cui due arrestati, cinque mesi di indagini meticolose con l’ausilio di supporti tecnici e il fondamentale contributo del Ris di Roma. Un’organizzazione criminale potente composta da elementi spregiudicati, capaci di colpire in qualsiasi momento. Centinaia di colpi kalashnikov sparati anche in pieno giorno all’indirizzo dei parchi eolici. Quatto gli episodi in questione avvenuti nel territorio di Lacedonia, alla località Calaggio che hanno visto attivamente impegnati nelle indagini i carabinieri di Avellino, Sant’Angelo dei Lombardi, Barletta e Cerignola.
A Canosa di Puglia e Trinitapoli l’ordinanza di custodia cautelate in carcere emessa dal Gip di Avellino, su richiesta della Procura nei confronti di due persone ritenute responsabili di far parte di un’associazione a delinquere finalizzata ai danneggiamenti, a scopo estorsivo, di strutture funzionali ai parchi eolici.
Secondo la Procura diretta da Rosario Cantelmo: “L’attività d’indagine, sviluppata per alcuni mesi, ha consentito di accertare l’esistenza di un gruppo armato che mediante l’utilizzo di armi di notevole potenzialità offensiva - in particolare, anche fucili mitragliatori AK-47 Kalashnikov- danneggiava apparati e strutture necessarie al funzionamento di parchi eolici gestiti da importanti società del settore, veicolando successivamente richieste estorsive ai vertici delle multinazionali e paventando ulteriori attentati.
Le azioni criminali compiute dai destinatari del provvedimento, soggetto ugualmente indagato e in corso di identificazione, sebbene limitate ad un ristretto arco temporale avevano determinato un elevato allarme sia tra la popolazione che tra le autorità locali, destando notevole preoccupazione anche a livello nazionale, con l’interessamento di organismi di rilievo istituzionale.
Le indagini sono state sviluppate con metodi classici di appostamento, di osservazione, monitoraggio, telecamere e mezzi tecnici, ed hanno visto anche il fondamentale contributo del Reparto Investigazioni Scientifiche (R.I.S.) Carabinieri di Roma i quali hanno svolto attività di analisi tecnica di filmati e fonie, nonché complesse verifiche di confronto balistico sulle centinaia di bossoli rinvenuti. Tali accertamenti hanno consentito di tracciare un filo tra i vari eventi delittuosi, permettendo di ricondurre agli indagati la commissione degli episodi di danneggiamento, per diverse centinaia di migliaia di euro, tutti avvenuti a Lacedonia alla località Calaggio.
I vari episodi, nei dettagli: danneggiamento di due turbine e tre trasformatori presso la sottostazione di accumulo, impianti gesti da due diverse scocietà.
Nel corso dell’attività è emerso che i due arrestati avevano creato un ulteriore gruppo di fuoco dedito a rapine a portavalori e banche.
Gianni Vigoroso