di Siep

«Voglio ricordarti così: col tuo sorriso dolce e contagioso, con la tua forza. Proteggici da lassù. Buon viaggio cara Elvira, che la terra ti sia lieve». E’ uno dei tanti post che si raccolgono su una pagina, una bacheca, cento bacheche, mille mura di un social che racconta un dolore profondo. Un messaggio di addio ad una donna bella, giovanissima, forte e coraggiosa in lotta per molto tempo contro il cancro. Elvira De Stefano ha perso la sua battaglia. Era una delle donne Amos, Amdos, una delle donne in lotta contro il tumore. Solofra tutta, la rete delle donne che lavorano ogni giorno per fare prevenzione, si stringono intorno ai familiari. Troppo dolore per raccontarlo. Ma con un articolo voglio ricordare quella ragazza splendida che ha trovato sempre e comunque la forza di sorridere alla vita, nonostante il suo tempo ultimo sia stato segnato dalla sofferenza. Elvira, la speranza che vivesse, è stata ed è il simbolo di un sentimento di forza che accomuna un popolo rosa di donne e uomini che lavorano insieme per vincere il cancro. La marcia rosa di quest’anno Elvira non aveva potuto viverla. Stava male, troppo, per marciare. Ma ogni donna che lavora con il dottore Carlo Iannace ha pensato e pregato per lei ogni giorno. Poche settimane fa aveva raccontato la sua storia per raccontare cosa significhi combattere per la vita.

Nelle sue parole il racconto che solo una donna, una madre sa costruire, fatto di estrema dignità e che riesce a fare di una bruciante paura una fonte di coraggio e di amore contro quel gigante nero e minaccioso che è il tumore.

Il coraggio dell’imperfezione che è coraggio di vivere e non di lasciarsi vivere, ma di assaporare ogni giorno l’autenticità di un sorriso dato o ricevuto.  Come il sorriso di Elvira che resta l’emblema della forza di chi lotta per la propria esistenza. L’emblema delle donne Amdos e Amos.

Domani alle 15 i funerali nella chiesa di San Michele.