Una casa rifugio, un porto sicuro dove le donne vittime di violenza potranno essere accolte. Questa mattina ad Ospedaletto d'Alpinolo, in provincia d'Avellino, la presentazione della casa rifugio “Antonella Russo” la giovane di Solofra uccisa dal compagno della madre. L'apertura ufficiale ci sarà però nella giornata del prossimo quattordici settembre. La casa rifugio “Antonella Russo” nasce da un'idea progettuale del Centro di solidarietà La Casa sulla Roccia di Avellino. Il soggetto attuatore è la Demetra Società Cooperativa Sociale. E potrà ospitare fino a sei donne, con eventuali figli. Sono previste, al suo interno, varie figure specializzate, tutte donne, tutte rigorosamente volontarie e appositamente formate: avvocato, psicologa, assistente sociale. Ovviamente, ci saranno anche tante altre volontarie, anche perché sarà data assistenza per tutto il giorno, anche di notte.
“Sono onorata e commessa da questa iniziativa, spiega Lucia De Stefano la mamma di Antonella Russo, che porta il suo nome e che servirà a tenerne vivo il ricordo. Questa casa ospiterà delle persone che avranno bisogno, che avranno il coraggio di denunciare”. “Siamo qui, rilancia Maria Rosaria Famoso de La Casa sulla roccia, grazie al contributi di tanti singoli. In primis grazie ad un contributo regionale che è servito alla ristrutturazione dell'immobile. Grazie alla fondazione Johnson & Johnson ed alla fondazione Aviva siamo riusciti a completare la casa in ogni particolare”. “La casa rifugio ospiterà donne da tutto il territorio regionale. L'equipe è composta da quattro professioniste formatesi presso la cooperativa Eva di Caserta. Siamo pronti”. Un “grazie” particola è andato poi all'amministrazione comunale ed al sindaco Antonio Saggese che circa come ricorda la Famoso “circa tre anni fa hanno deciso di rischiare con noi mettendoci a disposizione l'immobile che ospita la casa rifugio in comodato d'uso gratuito”
Redazione