Mercogliano senza Madonna. Roppo chiuoppito che bell'acqua

Ora tutti i pellegrinaggi di maggio sono a rischio. Ma c'è di peggio

Strada interdetta per pericolo frane. Funicolare che non apre. Doveva essere l'anno del rilancio. E invece ...

Mercogliano.  

Il turismo religioso ci salverà. Qualcuno salvi il turismo religioso. In meno di un anno, a Mercogliano, si è consumato lo psicodramma. Registrando il passaggio dall'euforia di ottobre, esaltata dalle parole del Governatore De Luca: “Ad aprile avremo la funicolare”. All'emergenza di questi giorni. Con la strada che conduce al Santuario chiusa per pericolo di frane. E la funicolare ancora inutilizzabile.

Proprio nell'anno giubilare che, stando ai proclami, doveva coincidere con l'eldorado del turismo di Mamma Schiavona. La Madonna in abito nero dovrà invece fare a meno dei suoi pellegrini fino a data da destinarsi. Nel mese che le è dedicato per giunta. Una punizione, per restare in termini religiosi, da contrappasso. Degna di Dante e la sua Divina Commedia.

"ROPPO CHIUOPPITO CHE BELL'ACQUA"

Una commedia, decisamente più terrena, è quella che ha portato alla chiusura di questi giorni. Un provvedimento sacrosanto. Le tragedie vanno scongiurate prima che accadano. Solo, ci chiediamo, come mai lo stesso buon senso non è stato utilizzato anche in passato? E' troppo facile quanto improduttivo, infatti, lamentarsi a posteriori. Come si dice da queste parti, "Roppo chiuoppito che bell'acqua".

Sono infatti anni che i monaci, così come i commercianti e gli abitanti di Mercogliano, segnalano le condizioni penose di molte barriere di protezione che costeggiano la strada che conduce al Santuario. Parlando dei massi che a periodi alterni cadono su quei curvoni.

Anche noi ci siamo fatti portavoce di quelle lamentele. Segnalando come l'aria intorno al castello fosse soggetta a questi episodi.

“Ci cadono le pietre sulle macchine. Scongiuriamo il peggio”.

Nessuna risposta. L' attuale amministrazione non approfondì la questione. 

Così come nel tempo non hanno provato o non sono riusciti a sensibilizzare la Provincia sull'importanza di intervenire sulla strada adesso chiusa che rappresenta un collegamento vitale per il turismo di Mercogliano. Una pigrizia, questa, non esclusiva. Ereditata da chi li ha preceduti. E che oggi costa la resa incondizionata all'indolenza del passato. Ora sono costretti ad una corsa contro il tempo per limitare i danni. Noi speriamo vivamente che ci riescano alla svelta. Mercogliano ha disperatamente bisogno di Montevergine e del suo santuario.

QUATTRO ANNI E PROMESSE DA MARINAI

Al momento la situazione è critica. I pellegrinaggi organizzati per il mese mariano rischiano infatti di saltare. Il primo, in ordine di tempo, sarà quello della parrocchia di San Ciro. Che era previsto per domani ed è stato già annullato.

Migliaia di visitatori che Mercogliano rischia di perdere. Un disastro per i commercianti e il paese tutto. La degna continuazione di una discesa costante: Mercogliano negli anni ha infatti visto crollare vertiginosamente gli indotti derivanti da quel turismo religioso che ne aveva sancito le fortune. Facendone un punto di riferimento per tutta la regione e non solo. Soprattutto nei primi anni novanta quando, complice anche la presenza dell'Avellino in serie A, in questi mesi si doveva chiedere permesso per passare sotto il viale.

E gli alberghi, così come le pensioni e perfino le case private, erano occupati dai turisti che si trattenevano per salire a Montevergine. Spesso con la funicolare.

Chiusa dal 13 ottobre 2012. Nel mezzo tante promesse tradite. E l'iniziativa dei cittadini che con una petizione provarono a smuovere l'attenzione della Regione che dal 1983 ne è proprietaria. Fino a questo ottobre. Sembrava la volta buona. Poi il nuovo arresto. Dovuto, a quante pare, a furti dei cavi di rame. Diventati oggetto dell'ironia di Crozza che vi abbiamo raccontato.

E ADESSO?

Se questo fosse il motivo, il fatto sarebbe ancora più grave. Nessuno ha pensato di sorvegliare i lavori. Non ha insegnato nulla l'esperienza del cantiere del castello dal quale è stato rubato tutto quello che si poteva portar via? Un altro caso di prevenzione mancata che ora sconterà tutto il paese. Non solo i monaci, i commercianti di Montevergine e i pellegrini. Per non parlare proprio di Mamma Schiavona. Lasciata sempre più sola.

Andrea Fantucchio