"Zero ore settimanali e fame, mi hanno ridotta all'osso"

"Forse perchè straniera?"

Situazioni del genere alquanto anomale inerenti l’assistenza domiciliare agli anziani e i rapporti con le cooperative stanno interessando anche altri comuni. Che cosa sta accadendo?

Grottaminarda.  

 

L’appello disperato di un’operatrice addetta all’assistenza domiciliare agli anziani: “Sono disperata, ho chiesto aiuto al sindaco e mi è stato negato. Sono vedova e ho due figli a carico tra cui un minore. Avevo quattro ore lavorative settimanali. Non ce la faccio a pagare le bollette e non so più come andare avanti. Ho chiesto un sostegno per acquistare viveri e un aumento delle ore lavorative. Ma a quanto pare sembra che la mia vicenda non interessa nessuno. Mi hanno ridotta a zero ore settimanali, zero stipendio e a fare la fame. Questi sono i servizi sociali a Grottaminarda. Ma c’è di più, io non sono di nazionalità italiana, che cosa devo pensare?” Fin qui l’appello della donna che si è rivolta al nostro giornale. 

Per correttezza e dovere dell’informazione abbiamo raccolto una dichiarazione dal parte del sindaco Angelo Cobino, chiamato in causa insieme ai servizi sociali. “Non entriamo nei rapporti tra le operatrici e le cooperative, è una questione che non gestiamo noi personalmente. Certo ci sono situazioni difficili e non lo si può nascondere. Il momento non è facile per tutti. Che cosa si può fare? Il sindaco può venire incontro a queste situazioni? Lo stiamo facendo, ma ci tengo ad affermarlo, mettendo mano al portafogli." (Foto dal Web).

Gianni Vigoroso