«E’ un momento difficile ma non molliamo. Il maglificio di Quindici non chiuderà». Francesco Iandolo, referente di Libera Avellino, parla ai microfoni di Ottochannel affrontando la “vertenza” dei dipendenti ed ammettendo che il problema esiste. Dunque, dovrà ricredersi chi in queste ore ha tentato di mettere in dubbio l’attendibilità della protesta mossa dai cinque operai dell’opificio sorto in quello che un tempo fu la casa del boss Graziano. Gli stipendi non ci sono, così come le commesse. Restano i ritardi e la speranza che la crisi possa rientrare, magari attraverso una accelerazione dell’iter ministeriale finalizzato al via libera per la produzione, nel maglificio di Quindici, della maglieria tecnica per le forze dell’ordine.
«E’ innegabile che c’è un momento particolare di difficoltà. Durante gli step di questo progetto, non sempre le tranche di finanziamento arrivano puntuali e, soprattutto, c’è una tranche finale che arriva a saldo, cioè quando il progetto si conclude. Ai lavoratori dico che ricevere lo stipendio è un loro sacrosanto diritto. Non devono però dimenticare che sono soci della cooperativa. E, quindi, conoscendo bene quella che è la situazione attuale, devono stringere i denti perché arriveranno certamente momenti migliori». Per leggere l'articolo completo e guardare l'intervista scarica gratis App News.
Rocco Fatibene