Un museo delle voci in dialetto a Flumeri

Nel suggestivo scenario della Dogana Aragonese nascerà una cittadella della cultura

I patrimoni, l’Irpinia e le tradizioni” vuole essere solo la prima edizione di un evento con cadenza annuale per promuovere e salvaguardare il patrimonio immateriale di questa terra..

Flumeri.  

 

Preservare i dialetti irpini quale patrimonio immateriale e trasformare la Dogana Aragonese in un incubatore di attività culturali ad essi collegati. Interessante confronto tra  istituzioni e intellettuali sostenitori delle tradizioni, ieri a Flumeri, organizzato dall’Associazione Poeti e Scrittori Irpini, “Gràphein”, e dalla casa editrice Delta 3 nell’ambito della Giornata per la salvaguardia del patrimonio immateriale.  

Per il Presidente della Provincia, Domenico Gambacorta, la direttrice da seguire per lo sviluppo è la coesione tra comuni, individuare obiettivi chiari, evitare di immaginare azioni dispersive e superare le contrapposizioni del passato. 

Subito recepita dagli studiosi in sala la proposta di Vanni Chieffo, Presidente del Gal, il quale dopo un’analisi sui numeri che ruotano intorno alle eccellenze dell’Ufita e del Terminio ha sollecitato un dizionario unico dei dialetti.

Mentre Emilio De Roma ha proposto un museo delle voci, naturalmente in dialetto. In apertura del dibattito, brillantemente presentato e moderato dalla giornalista di AiRadio, Monica De Benedetto, i saluti del Sindaco di Flumeri, Angelo Lanza e del Presidente dell’Unione Terre dell’Ufita, Angelo Cobino.  

Gianni Vigoroso