No Triv: si segua la normativa della Toscana

Il comitato irpino lancia un suggerimento in vista del consiglio provinciale di domani

Gesualdo.  

«Il Consiglio provinciale si riunirà domani alle 15.30 per discutere, tra i vari ordine del giorno, anche della questione trivellazioni in Irpinia. L’Ente Provincia, al pari del Comune di Gesualdo, è soggetto direttamente interessato dall’iter autorizzativo per concessione della Valutazione d’Impatto Ambientale per il Progetto di esplorazione petrolifera “Gesualdo-1”, attualmente in esame presso la Commissione VIA della Regione Campania».

Lo afferma il Comitato No Triv che poi continua: «La Provincia, che in passato, ha già mostrato sensibilità sulla questione inviando osservazioni tecnico-scientifiche, adesso, è chiamata a ribadire quel dissenso offrendo ulteriori valutazioni di merito sulle integrazioni al progetto delle quali, ultimamente, ne è stata disposta la ri pubblicazione. Inoltre, la Provincia è adesso direttamente chiamata a definire tutti i percorsi normativi necessari per una coerente attuazione delle prescrizioni del recente P.T.C.P. Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Questo importante strumento qualifica le aree interessate dal Progetto di Ricerca di idrocarburi “Gesualdo-1” ad attività economiche legate alle produzioni viticole e/o oleicole di qualità e ad un indotto indirizzato alla valorizzazione dell’agro alimentare, del turismo ambientale e culturale. Si attende, pertanto, una chiara e precisa presa di posizione della Provincia sulla questione Petrolio e si sollecita, soprattutto, l’introduzione di norme attuative di tali prescrizioni in grado di garantire tutele ambientali, al paesaggio e alla salvaguardia dei luoghi per favorirne sviluppo e crescita. Si suggerisce di  seguire la normative regionali della Toscana in materia di gestione territoriale, come possibile esempio virtuoso da seguire, per l’adozione di stringenti misure finalizzate ad escludere le aree d’interesse ambientale a progetti dal forte impatto inquinante. Si auspica, quindi, che le ripetute istanze, che ormai provengono da tutta la società civile irpina, operatori economici in testa, trovino dovute risposte e soprattutto concreti provvedimenti da parte delle istituzioni e dagli enti locali».