Gengaro: "I partiti sono diventati comitati elettorali. Basta vedere il PD"

Terzo incontro di "Educare alla Politica nel Mezzogiorno di oggi" alla Biblioteca Provinciale

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Avellino.  

Terzo incontro dal titolo "Classi dirigenti nell'Irpinia contemporanea - Prospettive e immaginazione" nella sala Penta della Biblioteca Provinciale "Scipione e Giulio Capone" di Avellino per "Educare alla Politica nel Mezzogiorno di oggi". Al convegno, moderato dal direttore di OttoChannel, Pierluigi Melillo, hanno preso parte il presidente di Fondazione Sistema Irpinia Gerardo Capozza, l'ex senatore Enzo De Luca, lo scrittore e professore Franco Festa, l'ordinario di Letteratura Italiana all'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale Toni Iermano e il consigliere di minoranza al Comune di Avellino, Antonio Gengaro

"I partiti non hanno più svolto la loro funzione"

"Ma lo ricordate il consiglio comunale di Avellino del 70 con Ciriaco De Mita, Nacchettino Aurigemma, Manlio Rossi-Doria, Nicoletti, l'ingegnere Pisano, Costantino Preziosi... tantissimi personaggi. Sembrava un Parlamento quel Consiglio, poi ovviamente i partiti non hanno più selezionato la classe dirigente, non hanno più svolto la loro funzione di luoghi di formazione, di elaborazione, di proposta. - ha affermato Gengaro - Sono diventati oggi comitati elettorali. Basta guardare il mio partito, il PD, quello che è diventato e non si è fatto mancare niente negli ultimi anni, dallo scioglimento del consiglio comunale di Monteforte Irpino per camorra, alle inchieste e ai processi sull'Alto Calore per i corsi di formazione fantasma, al fallimento e al disastro ambientale che si attribuisce all'Asidep. Anche noi abbiamo i nostri problemi, abbiamo bisogno di fare una riflessione seria e bisogna ripartire dall'elaborazione, dal pensiero come diceva Ciriaco De Mita. Una volta ogni partito aveva un'idea della società irpina: cosa si fa per l'industria, Cosa si fa per lo sviluppo, cosa si fa per l'ambito sociale, cosa si fa per la cultura. Oggi sono dei gusci vuoti. Credo che ci sia ancora la possibilità di riempirli, però bisogna spalancare le porte e le finestre e lasciare spazio ai giovani, celebrare i congressi. Queste sono le cose che si fanno in maniera democratica. Poi credo che anche le riforme che abbiamo effettuato, a partire dalla preferenza unica, abbiano indebolito il tessuto dei consigli comunali perché prima con le quattro preferenze all'interno del gioco delle preferenze si inseriva anche l'intellettuale e grande professionista, ma anche quello che si era formato nel partito e che aveva dimostrato una qualche attitudine per la cosa pubblica. Oggi con la preferenza unica si elegge il consigliere del condominio, del quartiere che non ha la visione totale della città e che pensa a quell'interesse perché quello serve a farlo rieleggere".