Sono spuntati altri due puledri nel parco di via Morelli e Silvati, frequentatissima attrezzata area di sgambamento per cani da diversi anni. Dopo il caso dei pony abbandonati lo scorso febbraio, presi in carico dai carabinieri forestali e posti in ricovero presso una struttura adeguata all'accoglimento di animali di quella taglia (nello specifico c'era anche una cavalla anche incinta), ecco altri due animali, tenuti tranquillamente al pascolo da un asserito proprietario, che a colpi di bastone li guida e li indirizza nei punti maggiormente ricchi di erba.
Non si sa se il precedente caso, a livello investigativo, sia stato portato a termine e chiuso, magari con una sanzione a carico dell'uomo che li aveva abbandonati.
Interessa poco il caso giuridico una voltra incassata la salvezza dell'animale. Ma, è evidente, che una “chiusura” di quel caso, avrebbe posto un freno o avrebbe rappresentato un monito per i successivi.
Le riflessioni sono semplici.
Se uno porta in pieno centro cittadino un animale al pascolo vuol dire che non lo tiene in un luogo adeguato. E a meno di ipotizzare una ospitata presso un appartamento, la conseguenza che ne deriva è che due animali, di grossa taglia, sono “detenuti” in un garage.
Sempre a beneficio dei carabinieri, o di chi sia tale competenza, ne deriva che questo garage o luogo di “detenzione” debba essere circoscritto in un raggio che non supera contrada Baccanico e i primi metri di Valle.
Chi e perché detenga cavalli in un garage non è compito nostro capirlo. I reflui della mente umana sono talmente complicati. Ma se lo sono chiesti con insistenza molti lettori, che a più riprese hanno domandato di sapere com'era andata a finire la prima esperienza a favore della cavalla incinta. In particolare, se lo chiede il lettore che ci ha inviato questa serie di fotografie.
Viene ritratto anche il probabile proprietario o incaricato del mantenimento degli animali, anche se, sempre a favore di eventuali (magari noiose e per questo trascurate?) indagini, basterebbe ricordare che il Comune ha nella zona decine di telecamere di sorveglianza sedicenti attive, ovvero il cui servizio di gestione è stato ufficialmente a carico del contribuente.
Sarà il migliore di tutti noi l'uomo che li porta al pascolo. Negli ultimi trenta giorni questo è il “terzo” avvistamento documentato. Nei precedenti il prato utilizzato era quello di fronte la mensa Don Tonino Bello.
Adesso tutti sanno cosa accade. A ognuno le proprie responsabilità. Nessuno cada dalle nuvole. Qualcuno si svegli.