L'emergenza idrica in Irpinia: i guai non cadono dal cielo

Quei convegni della Dc che si tenevano gratis nelle sedi dove l'acqua non veniva affatto pagata

l emergenza idrica in irpinia i guai non cadono dal cielo

Mi interessai anche del rapporto Alto Calore-Sindacati, avendo notato che tra i dipendenti dell’Ente c’erano parecchi parenti di Sindacalisti e molti tecnici, che si dedicavano più alla libera professione, che all’efficienza dell’ Ente.

Avellino.  

Da un po’ di tempo, i giornali parlano della diminuzione della disponibilità idrica, in Irpinia. E’ il caso di dire “finalmente”. Il Prefetto ha convocato i responsabili dell’Alto Calore, che è il gestore locale del Sistema Idrico Integrato e, secondo me, il massimo responsabile delle negatività , che stanno esplodendo.

Le responsabilità politiche, nel corso degli anni, mi hanno indotto ad interessarmi della politica del Consorzio, dei Comuni e della Provincia a difesa del patrimonio idrico e del suo utilizzo. Inoltre, cercavo di sensibilizzare i Partiti per una politica nell’interesse del territorio e a difesa delle sue risorse. Mi interessai anche del rapporto Alto Calore-Sindacati, avendo notato che tra i dipendenti dell’Ente c’erano parecchi parenti di Sindacalisti e molti tecnici, che si dedicavano più alla libera professione, che all’efficienza dell’ Ente.

Trovai scandalosa la Pianta Organica dell’Alto Calore, soprattutto per il numero dei dirigenti e per gli alti stipendi. Inoltre, i letturisti del Consumo dell’acqua delle famiglie, utilizzavano il loro potere per trattare voti per la DC, restando scandalizzato quando venni a conoscenza del fatto che convegni di partito si svolgevano gratis in locali che non pagavano il consumo idrico.

Un altro momento, che dimostra la volontà di utilizzare l’Ente per fare clientelismo, fu quando, la DC impose la scissione dell’Alto Calore e nacque l’Alto Calore Servizi, con altri costosi amministratori. Nella storia dell’Ente, non troviamo l’impegno per una politica per preservare le risorse idriche del territorio e cercare di ostacolare l’invasione delle altre regioni (Puglia e Basilicata) e il furto di altre Province (Sannio di Mastella e Salerno).

Il Geologo Egidio Grasso parla del rischio idrogeologico della Provincia, effetto della mancanza di collaborazione tra l’Alto Calore, l’Ente Provincia e i Comuni, che sono soci del Consorzio. Intanto, molti dipendenti dell’Alto Calore utilizzavano l’Ente, in modo clientelare per diventare Sindaci o Assessori di Comuni (Cosa che si può verificare). Adesso, si parla di ”Disagi in 32 centri, rubinetti a secco, condotte guaste”.

Al disastro provocato dall’Alto Calore, dobbiamo aggiungere quelli provocati dai Comuni, ad esempio, il caso Fenestrelle e quello di Rio San Francesco del Comune di Avellino e dell’Ente Provincia, che ha lasciato intere zone di interesse idrico, come la zona della Diga di Conza, in mani pugliesi e lucane.

Intanto, i Partiti pensavano solo a inserire loro rappresentanti nei vari Consigli di Amministrazione E, cosa dire delle Comunità Montane, che, per colpa dell’ignoranza dei loro amministratori, vennero meno ai loro scopi istituzionali? Penso spesso, con simpatia, all’Ingegner Gerardo Troncone e al geologo Costantino Severino, che cercarono di mettere sulla giusta via l’azione dell’Alto Calore. Purtroppo, la resistenza di qualche Capitaz, utilizzando parecchie teste di legno, prevalse. Adesso, tutti si lamentano, anche qualche responsabile dei danni provocati.