"Avete salvato mio padre, grazie per la professionalità e umanità mostrata"

La lettera del figlio di un paziente ricoverato nella rianimazione del Frangipane-Bellizzi

avete salvato mio padre grazie per la professionalita e umanita mostrata

La lettera

Ariano Irpino.  

Ancora un elogio per il personale del presidio ospedaliero “Frangipane-Bellizzi” di Ariano Irpino. A scrivere è il figlio di un paziente ricoverato presso il polo ospedaliero che con una lettera ringrazia l’Asl di Avellino, diretta da Mario Nicola Vittorio Ferrante, e il personale del reparto di anestesia e rianimazione, diretto dal Livio Cocco, “per l'impegno, la competenza, la preparazione professionale, ma soprattutto per l'esempio di umanità che oggi difficilmente si riscontra nelle strutture sanitarie”.

4“Ci tengo ad esprimere la mia gratitudine per l'assistenza ricevuta da mio padre durante il suo lungo ricovero in un reparto dove vita e morte si intrecciano, si sfiorano, viaggiano insieme fino a percorrere strade diverse. - scrive nella missiva - Personalmente non mi è mai parso un luogo funereo, dominato esclusivamente da sofferenza e afflizione.

Per me è stato il luogo della riflessione. Mi ha consentito di approcciarmi alla vita apprezzando e notando le piccole e grandi gioie che mi circondano. Mi ha spinto a riflettere e a ringraziare per i doni, le esperienze e le persone che hanno arricchito il mio cammino, proprio come il personale del suddetto reparto”.

“Mio padre è stato sempre sereno e sorridente e intorno a lui c'è stata un'équipe che non solo ha
prestato tutte le cure possibili, ma ha pensato anche al suo benessere emotivo.

Un grazie a tutti voi, al Direttore, ai medici, agli infermieri, agli Oss, ai fisioterapisti per l'ottima gestione del reparto. - continua - Grazie per aver reso questo momento meno drammatico e più accettabile. La vostra capacità di medica con un approccio umano ha fatto una grande differenza durante la degenza di mio padre”.

La lettera si conclude con un caloroso ringraziamento a tutto il personale per l’impegno e l’umanità dimostrata:

“Grazie, io e la mia famiglia non dimenticheremo tutte le volte che avete strappato alla morte riportandolo tra noi, siete stati dei guerrieri, avete lottato con lui e per lui. Purtroppo mio padre ora anche se la sua malattia gli ha impedito di parlare, ha saputo esprimere con gli occhi e con riconoscenza e la stima nei vostri confronti. Infinitamente grazie”.