Confagricoltura: "E' importante l'unità della filiera del made in Italy"

Mediterranea sotto attacco. Arriva la solidarietà delle forze politiche nazionali

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Avellino.  

Di fronte all’ennesimo violento attacco a “Mediterranea", l’associazione promossa da UnionFood e da Confagricoltura per aumentare la competitività delle imprese italiane sui mercati internazionali e promuovere il made in Italy agroalimentare, arriva la solidarietà delle forze politiche nazionali.

E’ Confagricoltura Avellino a rendere noti gli interventi di Silvia Fregolent, di Italia Viva, capogruppo in Commissione Agricoltura in Senato che, sul tema ha presentato un’interrogazione, e del vice presidente del Senato, Gian Marco Centinaio, responsabile del dipartimento agricoltura e turismo della Lega.

"Ancora una volta, come ho già espresso nell'aula del senato, diamo la nostra piena solidarietà al presidente di UnionFood Paolo Barilla e a Confagricoltura. Ci auguriamo che il ministro Lollobrigida non si giri dall'altra parte e scelga di tutelare il made in Italy agroalimentare di qualità. Se così non fosse allora sarebbe o distratto o complice", dichiara la senatrice Silvia Fregolent.

La dieta Mediterranea è riconosciuta come patrimonio mondiale dell'Unesco, rappresenta l'alta qualità del made in Italy agroalimentare basato su solide tradizioni e un elevato livello di competenza e innovazione. Non può diventare terreno di lotte intestine”, sottolinea Fregolent.

Per questo ci aspettiamo che il Ministro di un Governo che del made in Italy ha fatto la sua bandiera si impegni per strutturare le filiere agroalimentari italiane e aumentarne la competitività e valorizzi chi, come “Mediterranea”, sostiene l'alta qualità dell'export agroalimentare italiano anche attraverso accordi e certificazioni a favore della tracciabilità e della sostenibilità”, conclude Fregolent.

"Se la dieta mediterranea è un bene dell’umanità riconosciuto dall’Unesco, nessuno può pensare di appropriarsene come se fosse un marchio privato. Deve essere compito delle Istituzioni e di tutte le imprese che operano nel settore tutelarla e valorizzarla al meglio, evitando gelosie e scontri che indeboliscono la presenza e l’autorevolezza del Made in Italy nei mercati nazionali e internazionali.     

Esprimo dunque la mia solidarietà a Unionfood, al suo presidente Paolo Barilla e a Confagricoltura per l’attacco rivolto oggi sui giornali da alcune associazioni, che arriva al culmine di una sgradevole campagna stampa che dura da diverse settimane”, afferma il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio.

Mi auguro che anche la politica, a partire dal Governo, voglia favorire un dialogo tra tutti gli operatori del settore e tra questi e le Istituzioni. Di fronte alle sfide cruciali della modernizzazione e della sostenibilità, a un’Europa chiamata a una svolta rispetto all’ambientalismo ideologico che ha colpito l’agricoltura in questi anni, alla concorrenza spesso sleale che ritroviamo sul mercato, l’agrifood italiano ha bisogno di unità e concordia, non certo di guerre interne che fanno solo la fortuna di chi vuole colpire il Made in Italy e la dieta mediterranea”, continua il senatore Centinaio.

È importante favorire l’impegno anche dei grandi gruppi dell’industria agroalimentare nella produzione e nella commercializzazione di prodotti realizzati con ingredienti genuini del territorio e gli accordi di filiera sono uno straordinario strumento in tal senso”, spiega Centinaio. “Da questo punto di vista, “Mediterranea”, promosso da Confagricoltura e Unionfood, rappresenta un esempio lodevole e non certo da denigrare."

"Mediterranea” è un’alleanza che unisce il settore primario e la trasformazione industriale, mettendo al centro la Dieta Mediterranea e le sue filiere per aumentare la competitività delle nostre imprese sui mercati internazionali, rafforzare l’efficienza produttiva e la sostenibilità, ottimizzare la logistica e lo stoccaggio. Confagricoltura e UnionFood hanno costituito “Mediterranea” per la crescita dell’agroalimentare Made in Italy nel mondo.

Ci auguriamo che il ministro Lollobrigida cerchi l'unità di una filiera che ad oggi vanta 251 miliardi di euro di fatturato, realizzati da oltre 3,3 milioni di occupati coinvolti in 1,2 milioni di imprese e con un export record di 62,2 miliardi di euro” ribadisce Confagricoltura Avellino."