Avellino, elezioni più vicine ma Festa oggi vincerebbe la partita a tavolino

Passi falsi e troppa presunzione, il campo largo non decide. La città aspetta, è l'ora delle scelte

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Avellino.  

Cosa succede nel centrosinistra ad Avellino mentre ci avviciniamo in maniera inesorabile alla scadenza elettorale? Siamo arrivati ormai all'ultima spiaggia. Sono stati traditi tutti gli annunci, deluse le aspettative. Certo, si pensava di aver risolto tutto con il nome dell'avvocato De Maio. Così non è stato, non solo perché il professionista avellinese si è dovuto arrendere a problemi di salute. Ma, forse, sulla scelta di farsi da parte, potrebbe aver influito – immaginiamo noi proditoriamente - anche il caos che regna sovrano nella coalizione del "campo largo", dove ci sono troppi colonnelli e pochi soldati semplici, molti aspiranti sindaci o assessori e pochissimi protagonisti della città vera, che vive i problemi di ogni giorno dimenticati dalla politica.

Il sindaco Festa guarda sornione le mosse degli avversari. Se si va avanti così la partita può anche finire a tavolino, come succede nel calcio. Non vale la pena nemmeno di giocarla questa sfida. Eppure c'è una città che chiede di poter contare di più, stanca dei rituali dei partiti o del protagonismo degli unti del Signore che ritengono di poter compiere scelte sulla testa dei cittadini. Non funziona così.

Le sconfitte del Pd alle comunali da Pizza a Cipriano

Le sconfitte che il Pd ha rimediato sistematicamente nelle ultime due competizioni amministrative in città dovrebbero far riflettere. Pizza e Cipriano si sono immolati nel nome di una logica della vecchia politica che la gente ha drasticamente bocciato. E oggi? Qual è lo scenario? Via Tagliamento non è più il luogo del confronto e della elaborazione delle idee. Le scelte si fanno altrove. Verrebbe da dire che sono tornati i caminetti, ma mancano i protagonisti di un tempo. In molti si sono allontanati. Hanno scelto altre strade, semmai preferiscono restarne fuori, limitarsi a essere spettatori di un inesorabile declino. L'analisi critica sul Pd si può applicare anche al centro destra, mai veramente protagonista in città. L'ora delle scelte si avvicina. Chissà cosà potrà uscire dal cilindro dei nuovi maghi della politica cittadina. Aspettiamo. Ma c'è poco da illudersi.