Sciopero: medici e infermieri irpini a Napoli: "Lottiamo per la sanità pubblica"

Sono partiti a bordo di un bus stamane dal Moscati di Avellino i sanitari

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Referenti in viaggio anche da Ariano Irpino. Con loro anche medici pensionati per manifestare in favore dei diritti dei giovani camici bianchi

Avellino.  

Una giornata di sciopero per medici e infermieri. La protesta è stata decisa dai maggiori sindacati del personale ospedaliero, Anaao Assomed e Cimo. Anche in Irpinia potrebbero saltare visite, esami e interventi. Sarà garantita l'urgenza. All’agitazione aderisce anche il sindacato degli infermieri Nursing Up. Verranno garantite le prestazioni d’urgenza, come il Pronto soccorso, il 118 e gli interventi per il parto. Sono però a rischio tutti i servizi, spiega l’Anaao Assomed, compresi esami di laboratorio, interventi chirurgici, visite specialistiche. E non finisce qui. Un nuovo sciopero colpirà la sanità lunedì 18 dicembre, questa volta proclamato dalle altre sigle della Intersindacale medica. "Siamo in viaggio verso Napoli per protestare contro una manovra che danneggerà la sanità pubblica - spiega Carine Sanseverino -. Saremo insieme ad altro personale del comparto sanitario per chiedere una revoca di prvvedimenti che rischiano di assestare il colpo decisivo al diritto alla sanità pubblica". 

Il malcontento tra i camici bianchi era in aumento da mesi e la manovra di bilancio del governo è solo l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso, con i tagli alle pensioni della categoria e di altri tre comparti (enti locali, personale degli uffici giudiziari, maestri d’asilo e delle elementari parificate) che l’esecutivo ha deciso per risparmiare ben 21 miliardi di euro fino al 2043 e che poi ha promesso di correggere con una parziale marcia indietro che però ancora non è stata approvata in Parlamento. «Contiamo - ha detto lunedì il ministro per i Rapporti con il parlamento Luca Ciriani - che il governo possa depositare i suoi emendamenti» alla manovra «entro questa settimana» precisando che «il più importante è quello sulle pensioni dei medici».

Più in generale, i sindacati dei medici accusano la manovra di non salvaguardare il servizio sanitario nazionale: "Mancano, infatti, 30 mila medici ospedalieri, in particolare nel Pronto soccorso, 65 mila infermieri ed entro il 2025 andranno in pensione oltre 40 mila tra medici e altro personale. - spiega il dottore Acone -". "E' un dovere scioperare oggi per far sentire le nostre istanze come categoria - spiega il dottore Pino Rosato"-.. 

Sei le richieste dei sindacati: assunzioni, detassazione di una parte della retribuzione, più fondi per il contratto di lavoro, depenalizzazione dell’atto medico, cancellazione dei tagli alle pensioni e creazione di un’area contrattuale autonoma per gli infermieri. "Il governo,  - spiega Sanseverino - «faccia marcia indietro sulla legge di Bilancio e tuteli i professionisti della sanità». E sulle pensioni, dice, non bastano i correttivi (il governo vuole cancellare il taglio per chi va in pensione di vecchiaia e attenuarlo per chi va in pensione anticipata): «Chiediamo il ritiro della norma",