“L’Italia deve accelerare il passo nella diffusione degli impianti eolici a terra e a mare attraverso processi autorizzativi più snelli e veloci, definendo una cabina di regia per la presentazione e la realizzazione degli impianti e innalzando gli obiettivi di diffusione dell'eolico a terra e a mare. In questa partita, è fondamentale prevedere processi di partecipazione e di ascolto per la realizzazione degli impianti, senza dimenticare la semplificazione dell’iter autorizzativo uniformando nel decreto “aree idonee” le fasce di rispetto dell’eolico a 500mt come per il fotovoltaico e semplificando le attività di “Repowering” e “Revamping” degli impianti per stare al passo con le moderne tecnologie ed evitare di avere strutture obsolete sui territori”.
L'appello al Governo Meloni: più eolico a terra e a mare
È questo, in sintesi, l’appello che Legambiente e ANEV lanciano dalla Campania al Governo Meloni in occasione della XII tappa della campagna itinerante “I cantieri della transizione ecologica” che oggi è arrivata in provincia di Avellino per fare il punto sullo sviluppo di queste rinnovabili sulla dorsale appenninica e sull’importanza delle attività di “Repowering” e di “Revamping”. Per l'occasione è stato visitato il nuovo impianto eolico di Aquilonia del gruppo IVPC.
In mattinata la conferenza stampa di presentazione nell'area industriale di Vallata presso la sede Ivpc dove sono intervenuti Stefano Ciafani presidente Legambiente nazionale, Simone Togni presidente di ANEV e responsabile rapporti istituzionali e attività commerciali gruppo Ivpc, Luigi Boffa O&M Head manager Ivpc, Maria Teresa Imparato presidente Legambiente Campania, Simona Brancaccio dirigente di staff valutazioni ambientali della Regione Campania e Francesca De Falco dirigente Uod energia regione Campania.
IVPC: esempio virtuoso in Italia
Una scelta non casuale quella dell'Ivpc in Campania, esempio virtuoso di buone pratiche sul piano nazionale, la cui attività nelle aree interne della Campania è stata determinante per l'evoluzione della transizione energetica della nostra regione al punto che oggi la Campania è di fatto la terza regione in Italia per potenza installata, con i suoi oltre 1,7 GW, e che rappresenta la seconda per produzione annua, grazie ai 3,7 TWh di energia elettrica prodotta nel 2021.
In Campania si possono vantare su tutto il territorio 625 impianti con oltre 1200 turbine: qui l'eolico è la prima tecnologia rinnovabile elettrica, davanti a fotovoltaico, bioenergie e idroelettrico. La provincia di Avellino e di Benevento sono quelle che hanno il maggior numero di comuni coinvolti da installazioni di eolico – rispettivamente il 44% e il 36% (seguite da Salerno con il 12,18% e poi da Caserta e Napoli con appena l’1,18% e addirittura lo 0,06%) - e sono le due province capofila con nuovi impianti installati dal 2021 per una potenza totale pari a quasi 28MW.
Qui soffiano i venti più forti e le installazioni danno i risultati migliori, grazie a innovazione e moderne tecnologie. Per questo è importante semplificare i processi di ammodernamento degli impianti esistenti.
Revamping e Repowering: una grande opportunità
Il “revamping” prevede la sostituzione solo di alcuni componenti (ad esempio le pale, il sistema di controllo e gestione, gli anemometri etc.) che risultano obsoleti o usurati, per migliorare le performance di impianto, senza modificare però il numero di turbine, mentre il “repowering” prevede la sostituzione dell’intera turbina eolica con una nuova di taglia superiore, di maggiori dimensioni e con maggiore produzione di energia elettrica.
L’impianto eolico - realizzato però ex novo - ad Aquilonia di proprietà del gruppo IVPC è al centro di questa tappa della campagna pensata da Legambiente per raccontare quei progetti, cantieri e buone pratiche che vanno nella giusta direzione della transizione ecologica e che fanno bene al Paese.
Altre attività di potenziamento interesseranno anche altri impianti eolici installati nei territori delle province di Avellino, Benevento e Foggia, lungo la dorsale appenninica, sempre di proprietà del Gruppo IVPC, attualmente costituiti da 282 aerogeneratori. Nei prossimi due anni il progetto si svilupperà con l’installazione di un totale di 49 nuovi aerogeneratori in sostituzione dei 282 attuali, e comporterà un incremento della potenza totale di circa il 10%, con conseguente aumento della produzione di circa il 40%.
Secondo alcune stime di ANEV le potenzialità di crescita e di sviluppo dell’eolico sono ancora importanti: si parla di circa 19 GW per l’Italia al 2030, di cui ben il 12%, pari a 2,3 GW, si potrà sviluppare in Campania.
Il presidente Legambiente Ciafani: "L'Italia non deve diventare l’hub del gas, ma quello delle rinnovabili"
“L’Italia è il Paese del vento e del sole, ma non sembra credere nelle sue potenzialità. Ad oggi il nostro Paese - dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente - impiega mediamente circa sei anni per l’autorizzazione di un impianto da energia rinnovabile contro la media europea di due. Nel caso del primo parco eolico offshore del Mediterraneo, quello di Taranto, ci sono voluti addirittura 14 anni segnati da ritardi e ostracismi istituzionali. Dall’altro lato il nostro Paese continua ad investire sulle fonti fossili come dimostra l’accelerazione sui rigassificatori a Piombino e Ravenna con procedure autorizzative semplificate ridotte a sei mesi. Con questa tappa della nostra campagna chiediamo al Governo Meloni un deciso cambio di rotta a favore delle rinnovabili. Le stime di crescita e sviluppo del comparto dell’eolico, a partire dal sud Italia e dalle isole, garantite dalla nascita di nuovi impianti sul territorio e da un “restyling” di quelli esistenti, che va semplificato al massimo”
“Al Governo Meloni – aggiunge il Presidente Ciafani – torniamo a ribadire che il Paese non deve diventare l’hub del gas, ma quello delle rinnovabili. Se davvero si vuole contrastare la crisi climatica, accelerare la transizione ecologica e centrare gli obiettivi di decarbonizzazione indicati dall’Europa, l’Italia deve puntare con fermezza su rinnovabili, efficienza, autoproduzione, reti elettriche e accumuli. In questo percorso, è indispensabile che il Governo semplifichi l’iter dei processi autorizzativi”.
Simone Togni (ANEV): Nel decreto aree idonee l’eolico viene penalizzato
Sulla stessa linea il presidente di ANEV responsabile rapporti istituzionali e attività commerciali gruppo Ivpc Simone Togni. “Sono molti anni che chiediamo sempre le stesse cose: semplificazione dei processi autorizzativi, norme chiare e trasparenti, meccanismi di sostegno adeguati agli obiettivi nazionali. Infatti se da un lato abbiamo obiettivi settoriali importanti dall’altro non vengono predisposti quegli strumenti minimi per raggiungerli. Bisogna definire criteri trasparenti da parte delle Soprintendenze, soddisfatti i quali sia certo l’ottenimento del parere positivo, oggi è troppo discrezionale il processo. Inoltre è inconcepibile il motivo per il quale nel decreto aree idonee l’eolico viene penalizzato con una distanza minima di 3 km dalle aree sensibili contro i 500 mt del fotovoltaico. Questa distanza semplicemente non consente di raggiungere alcun obiettivo in quanto non rende idonee aree adeguate.”
In Italia dunque lo sviluppo delle rinnovabili continua ad essere una corsa ad ostacoli che frena la crescita e la transizione energetica. A pesare in prima battuta norme obsolete e frammentate, le lungaggini burocratiche di Regioni e Soprintendenze ai beni culturali i due principali colli di bottiglia dei processi autorizzativi. Il risultato finale è che nella nostra Penisola l’effettiva realizzazione di nuovi impianti da fonti pulite resta timida e insoddisfacente.
L'esempio della Regione Campania: tempi certi e confronto con i territori
Campania virtuosa non solo per la presenza di impianti di energia da fonti rinnovabili ma anche per i tempi degli iter autorizzativi che, pur essendo estremamente rigorosi, tengono conto delle necessità dei territori e dei privati.
“Il nostro segreto? La collaborazione – spiega Simona Brancaccio dirigente di staff Valutazioni Ambientali della regione Campania – Dall'inizio el 2023 abbiamo autorizzato più di 600 MW, dei quali 200 MW solo in Irpinia. Non andiamo oltre i tempi definiti dalle normative perché sappiamo quanto è importante lavorare oggi per il futuro.
“Le fonti rinnovabili, insieme a politiche serie e lungimiranti di efficienza energetica, rappresentano una chiave strategica non solo per decarbonizzare il settore energetico, priorità assoluta nella lotta alla crisi climatica, ma anche per portare benefici strutturali nei territori e alle famiglie e per creare opportunità di crescita ed innovazione in ogni settore. Abbiamo dimostrato in questi anni che questi impianti possono essere integrati al meglio ed essere valore aggiunto per i cittadini sui territori interessati”
“Per questo è fondamentale il confronto costante – aggiunge Francesca de Falco dirigente Uod Energia Regione Campania – In questo processo di cambiamento pesano non solo gli iter autorizzativi e l’eccessiva burocrazia delle Soprintendenze ai beni culturali, ma spesso bisogna confrontarsi anche con i “no” delle amministrazioni comunali e le opposizioni locali NIMBY (Not In My Backyard) e NIMTO (Not In My Terms of Office). La nostra sperienza in campania, e in particolare sui territori di Avellino e Benevento invece possiamo dire che è diversa. Perché in qualche modo qui le popolzioni e le amministrazioni hanno compreso il valore di questo cambiamento, lo hanno accettato e lo stanno accompagnando”.
Le 5 proposte di Legambiente e ANEV su eolico al Governo Meloni
Cinque le proposte che Legambiente e ANEV lanciano oggi dalla Campania chiedendo al Governo Meloni di accelerare sullo sviluppo e la diffusione delle rinnovabili, a partire dall’eolico a terra e a mare:
1. Adeguamento normativo e delle linee guida sulle FER per accelerare i processi autorizzativi, renderli più trasparenti e certi nei tempi
2. Prevedere processi di partecipazione e di ascolto per la realizzazione degli impianti
3. Definizione delle aree idonee sia funzionale agli obiettivi da raggiungere al 2030
4. Innalzare, di almeno 6 GW, gli obiettivi di diffusione dell'eolico a mare indicati dal nuovo PNIEC
5. Introdurre una cabina di regia per la presentazione e la realizzazione degli impianti
Partita a fine maggio, la campagna I Cantieri della transizione ecologica continua lungo la Penisola fino al XII congresso nazionale di Legambiente in programma l’1,2 e 3 dicembre a Roma all’Auditorium Massimo, dove verrà presentato il report finale della campagna.