L’Intelligenza artificiale e la Medicina: cosa cambia nella cura dei pazienti

Da molti anni gli algoritmi informatizzati sono di aiuto alle diagnosi ma oggi ci sono nuove sfide

l intelligenza artificiale e la medicina cosa cambia nella cura dei pazienti

L’IA è anche capace di vedere prima dell’uomo: essa può predire la comparsa di un tumore prima che lo stesso sia visibile con le immagini.

Avellino.  

Da lungo tempo limitata alla medicina per immagini (Tac, Risonanza magnetica, Scintigrafie, etc.), l’intelligenza artificiale (IA) è di piena attualità. Dai controlli quotidiani, alla realizzazione di una Medicina di punta, essa sta per modificare profondamente il modo di curare i pazienti. L’IA dispone di un potenziale incredibile, che conduce rapidamente a dei progressi maggiori nel campo della salute. Nel numerico le grandi scoperte saranno importanti e di grande impatto.

Da molti anni gli algoritmi informatizzati sono di aiuto alle diagnosi. Già il chirurgo guida dei robot, e l’anestetista testa l’impatto della realtà virtuale sull’ansia dei pazienti. Ma da qualche tempo il numero delle pubblicazioni scientifiche a riguardo segna una vera accelerazione. Siamo in un momento cardine dato che abbiamo a disposizione una miriade di dati digitalizzati, e abbiamo accesso a delle capacità di calcolo smisurate a fronte di qualche anno fa.

L’analisi di immagine è il campo nel quale l’intelligenza artificiale (IA) è oggi più utilizzata, ma ormai non passa una settimana senza che un algoritmo non provi la sua efficacia per scoprire un’anomalia o una malattia (radiografie, immagini della pelle o del fondo oculare, etc.). I logiciels sono adesso capaci di calcolare la taglia dell’aorta, di fare diagnosi di tumore, di scovare zone sospette, etc. L’IA è anche capace di vedere prima dell’uomo: essa può predire la comparsa di un tumore prima che lo stesso sia visibile con le immagini. Tutte queste risorse troveranno posto nel lavoro ripetitivo o automatizzato dei medici e renderanno più affidabili alcuni aspetti delle diagnosi e del percorso terapeutico, il tutto con grande risparmio di tempo. Per esempio, un algoritmo di precisazione automatica e di limitazione della zona da irradiare, nel caso della radioterapia del cancro della prostata, da il risultato in un minuto, mentre prima questo lavoro richiedeva almeno una mezza giornata.

Le immagini sono state il primo terreno nel quale si sono impegnati gli algoritmi, e la loro attuale potenza permette di analizzare numerosi dati in modo simultaneo, un calcolo impossibile per un cervello umano, per quanto esso possa essere brillante. I medici di famiglia, confrontati ad un largo ventaglio di patologie, dall’influenza al cancro, passando per le malattie rare, potranno trovare nei dispositivi dell’IA un aiuto prezioso, per precisare la diagnosi, e mettere in opera i mezzi di prevenzione.

Saranno necessari degli studi per avere la prova reale dell’efficacia e dell’utilità dell’Intelligenza artificiale, anche perché bisognerà vincere la diffidenza e la circospezione di alcuni medici e soprattutto dei pazienti. Inoltre bisognerà fare in modo che l’IA sia a disposizione di tutti, e non solo di medici appassionati per la tecnologia. L’irruzione dell’IA di conversazione, come ChatGPT, potrebbe accelerare le cose. Infatti alcuni pazienti si sono recati dai loro medici con delle risposte date da ChatGPT, che tra l’altro erano pertinenti.

L'autore è Medico - Endocrinologo