L'agricoltura rappresenta una delle vie per aiutare l'Italia a venire fuori dalla crisi. E' quanto viene fuori dal quinto rapporto “Gli italiani e l’agricoltura” che esottolinea come l’agricoltura italiana e l’alimentazione Made in Italy siano una importante traiettoria di futuro. Una prospettiva che convince soprattutto i giovani. Non a caso, secondo il report, le imprese italiane guidate da giovani sono salite a 49 871 e il 70% di queste svolge attività multifunzionali. Ecco perchè diventa importante l'esperimento che ha preso il via fra le montagne di Solofra. La città, nota per ave legato le sue fortune all'industria conciaria, ora prova a mettere a frutto il patrimonio boschivo delle sue montagne e lo fa attraverso l'esperimento dell'Oasi Lega della terra. “L'Oasi, spiega Michele Antonio Giliberti avvocato di professione e contadino per passione, punta a creare una nuova rete rurale identitaria su tutto il territorio nazionale. Il progetto pilota è già in fase di sperimentazione a Solofra e rappresenta la concreta attuazione di questo tentativo di rilancio del mondo rurale, una speranza per difendersi dalla crisi e per l’impiego giovanile. L’unità colturale associata (composta da iscritti e associati alla LdT) consta di tre produttori/proprietari agricoli con un’estensione terriera di circa 5/6 ettari e coltiva vigneti, uliveti, castagneti, noccioleti, frutteti e orti anche in serra, dispone di mezzi agricoli sufficienti alla conduzione (ma quelli meccanici sono di esclusiva proprietà di un associato coltivatore diretto) e produce prevalentemente con manodopera propria e/o familiare, oltre ad avvalersi dell’aiuto reciproco e dello scambio di prodotti”.
“Sono stati successivamente avviati contatti con altri produttori locali dei diversi settori (apicoltura, allevamento, caseari), continua Giliberti anche componente del Consiglio nazionale Lega della terra, che intendono partecipare a iniziative come il mercato contadino a Km0 che vuole diventare un appuntamento fisso e comunque punto di riferimento per i consumatori più attenti alla rinata esigenza di mangiare sano e avere un contatto diretto col piccolo coltivatore, protagonista di questa vera e propria filiera corta strutturata in forma associativa”. A Solofra l'esperimento dell'Oasi della Lega della terra ha già “sedotto” cinque produttori che stanno sperimentando questa forma di produzione associativa. “Il primo vantaggio dell'oasi, continua, è quello di andare a recuperare porzioni del territorio che vengono restituite alla fruibilità. Parlare di oasi non vuol dire solo prodotti coltivati a chilometri zero ma vuol dire anche percorsi naturalistici ed occasioni per stare all'aria aperta, a contatto con la natura. Non solo. Nell'oasi si mettono insieme le esperienze di chi è un coltivatore diretto con quelle di chi invece si avvicina per la prima volta al mondo dell'agricoltura ecco dunque che quello che si realizza è un trasferimento di saperi, di conoscenze che altrimenti andrebbero persi e si permette ad un modello economico, quello agricolo, che può rappresentare un utile momento di crescita dei territori”. In città l'area che ospita l'Oasi è quella della “Madonna della Neve” a poca distanza dal parco verde che circonda la chiesetta in località Turci nell'area montana fra i territori di Solofra e Serino
Giuseppe Aufiero