Il 12 maggio ricorre la giornata internazionale dell'infermiere. Dal Nursind di Avellino il bilancio di due anni di pandemia e disagi per i lavoratori. "Due anni di pandemia hanno peggiorato significativamente le condizioni di lavoro già precarie degli infermieri, rendendo ad oggi la nostra professione poco appetibile tra i giovani, di fatto i dati trasmessi dalla Fnopi evidenziano che tra 10 anni in Italia mancheranno circa 100mila infermieri. Nelle nostre Aziende locali riscontriamo la grave piaga del demansionamento del personale infermieristico: da anni sia al Moscati che all'Asl gli infermieri hanno svolto e tutt'ora continuano a svolgere in molte realtà lavorative delle mansioni inferiori non previste dal proprio profilo professionale.
Noi non siamo stati a guardare e nel 2021 il NurSind ha promosso un ricorso per demansionamento cui hanno aderito molti infermieri dell’azienda ospedaliera Moscati che per circa 10 anni hanno svolto mansioni inferiori, attività che spettavano agli operatori socio sanitari. La situazione sopra descritta persiste tutt'ora a causa di modelli organizzativi anacronistici che dequalificano l'immagine professionale dell'infermiere.
L'attuale Direzione Strategica del Moscati, insediatasi nel 2019, ha ereditato una situazione drammatica ed ha cercato di porre rimedio assumendo figure di supporto, che risultano però ancora insufficienti. Nella giornata internazionale degli infermieri per noi c’è poco da festeggiare. Nemmeno la pandemia è servita da insegnamento per investire sul personale sanitario, su queste preziose figure sempre più introvabili che da anni con enormi sacrifici reggono l’intero sistema sanitario nazionale". Così Romina Iannuzzi e Michele Rosapane in una nota.