1° Maggio in Irpinia, ad Ariano la marcia per salvare il polo logistico

I sindacatI: "Questo territorio ha bisogno di più infrastrutture e più servizi"

1 maggio in irpinia ad ariano la marcia per salvare il polo logistico

La nota dei segretari Cgil, Cisl e Uil Fiordellisi, Vecchione e Simeone

Avellino.  

Il primo maggio in Irpinia quest’anno si svolgerà ad Ariano Irpino con corteo che percorrerà la strada statale 90 nel tratto che va da Ariano (rotatoria Incontro) al cantiere della stazione Hirpinia in località Santa Sofia sempre nel territorio arianese dove si terrà il comizio della festa del lavoro.

Le ragioni della comunità Irpinia ben si identificano con un luogo che può rappresentare l’occasione per la ripartenza dell’economia dell’intera Provincia o segnarne definitivamente la dismissione da parte della politica. Cgil Cisl Uil affidano a quest’altra importante manifestazione lo scopo di segnare la strada per uscire dall’isolamento e dall’indifferenza istituzionale che benchè celata si esprime nei fatti. Infatti sono tutte da decifrare le ricadute sul territorio Irpino del Pnrr e delle politiche dei governi:

• In taluni casi come quello della Piattaforma Logistica in Valle Ufita si rischia di restarne fuori per le “revisioni “del Governo e per le “distrazioni” della Regione; • in altri come nel campo della Sanità cosi come sulla Infrastrutturazione territoriali delle Reti non è chiaro se siano state presentate ipotesi progettuali, visto che le aziende potenzialmente abilitate, non possiedono più i requisiti per crisi e procedure concorsuali.

• In realtà come quelle della Istruzione invece di provare ad invertire la tendenza figlia della desertificazione demografica, si registrano dati ancora più penalizzanti generati dalla legge di bilancio che inserisce requisiti dimensionali non applicabili alle aree interne mentre sullo sfondo l’ “autonomia differenziata” cristallizzerà le differenze nord/sud ampliando il divario e riducendo le risorse.

• A proposito, inoltre, del sistema di assistenza, sanità e della medicina territoriale determinante per la qualità della vita delle nostre comunità, sembra pensato più per gli equilibri regionali che per il territorio, in cui si arretra inesorabilmente con grave nocumento per giovani e anziani in una terra dove non si nasce ma nenache si può invecchiare.

• Sul piano produttivo la crisi industriale attuale nasce da una nuova complessità di collocazione nei mercati internazionali e si traduce in chiusure perché le industrie pagano dazio, anche per la mancanza di una visione strategica del sistema infrastrutturale, che rischia anche di vanificare le implementazioni delle Zes sulle aree Asi. Queste in sintesi le ragioni di Cgil Cisl Uil che richiedono unione e compattezza territoriale per cambiare questa condizione di insopportabile Indifferenza istituzionale a cui l’Irpinia non si vuole consegnare, rilanciando una vertenza generale che deve essere incardinata anche nei contesti regionali e nazionali perch’è sia una tappa di accompagnamento alla mobilitazione nazionale unitaria che il 20 Maggio a Napoli vedrà protagonista tutto il Mezzogiorno d’Italia.