Avellino, la "politica dei baretti" del sindaco e le chiese che restano vuote

Fa discutere l'ordinanza di fine anno che ha chiuso le strade del centro per favorire l'aperitivo

avellino la politica dei baretti del sindaco e le chiese che restano vuote
Avellino.  

Non ci sono davvero dubbi: il sindaco Gianluca Festa si è ancora una volta confermato abile stratega nella “politica dei baretti” e degli spettacoli. Ammettiamolo, da questo punto di vista ha battuto tutti i suoi predecessori. Non ha rivali.

Ma ora che l'Epifania porterà via tutte le feste bisognerà confrontarsi con i problemi reali della città. E una delle emergenze che balza subito agli occhi, alla luce anche degli ultimi gravi fatti di cronaca, è quella del disagio e della violenza nel mondo dei giovani.

Il monito del parroco del Rosario

Il parroco della chiesa del Rosario, padre Giovanni Matera, nell'omelia durante la messa del Te Deum ha evidenziato che “qui ad Avellino si chiudono addirittura le strade della città per fare aperitivo, mentre le chiese restano vuote”. E' una riflessione amara, ma vera. Si sono chiuse strade come via Matteotti, dove c'è solo un bar, mentre non c'è stato nessun intervento a viale Italia e via de Conciliis, anche lì ci sono bar e locali per lo spritz e il “cicchetto”. Perché?

Una questione di ordine pubblico

Sarebbe interessante capire dal prefetto Paola Spena se l'ordine pubblico con gli assembramenti che si sono creati proprio a due passi dal Palazzo di governo (un muro umano che ha bloccato Corso e via Matteotti) sia stato tutelato. A noi non sembra, almeno a sentire le proteste dei residenti e dei commercianti (ovviamente non i baristi che hanno fatto bingo).

Investire su servizi e cultura

Ma qual è il messaggio che lanciamo ai giovani? Anche lo scrittore De Giovanni intervenendo al tg di Otto Channel ha evidenziato che sarebbe il caso di puntare più sulla cultura e sui servizi per far diventare Napoli una capitale europea. Che dire?

Spettacoli e “cicchetti” non aiutano una comunità a crescere e a guardare al futuro. E, allora, ora che si deve voltare pagina con il nuovo anno, la speranza è che si guardi davvero alle esigenze delle persone di questa città. A cominciare dal rispetto delle regole, troppo spesso calpestate e mortificate. Buon anno.