Fu inaugurata agli inizi di dicembre del 2017 dal vescovo Sergio Melillo. Una casa di accoglienza, battezzata con il nome Tabor, collocata nel cuore pulsante della città, a pochi passi dall'episcopio, dalla chiesa di Sant'Anna e dal municipio, entrata più volte in soccorso a persone in difficoltà e senza fissa dimora. E anche in questa circostanza, i giovani che fanno parte di questa meravigliosa realtà non si sono tirati indietro, e hanno accolto Christopher, l'uomo di nazionalità polacca che dormiva in una tenda ai bordi della statale 90 delle puglie, dopo essere stato scacciato via da più parti per avere occupato secondo qualcuno, proprietà private.
Da questa sera l'uomo è in temporanea accoglienza all'interno di questa struttura, ex sede delle Acli, in via Adinolfi data in comodato d'uso dalla diocesi di Ariano - Lacedonia all'associazione Comunità il Germoglio di Iesse, una realtà importante già impegnata nell'accoglienza e rieducazione di giovani con problemi di dipendenze.
Christopher ha trovato posto nel B&B solidale insieme al suo cane che da tempo lo accompagna nei suoi viaggi da un capo all'altro dell'Italia. Al fianco di Casa Tabor anche un gruppo di donne volontarie, impegnate nel sociale e sempre pronte a dare il proprio supporto in situazioni di emergenza come questa.
Nelle prossime ore, previsto un incontro per valutare anche una proposta di lavoro al fine di proiettare quest'uomo verso una sistemazione stabile e dignitosa, dopo questa prima momentanea accoglienza. E' un primo passo importante.