Premiato al festival di Calcutta un giovane attore debuttante di Ariano Irpino

Sul grande schermo, Nicola Lepore con la storia blu38, un racconto misterioso e affascinante

premiato al festival di calcutta un giovane attore debuttante di ariano irpino

Il personaggio

Ariano Irpino.  

Nicola Lepore, giovane attore di Ariano Irpino debutta al cinema con il film Blu38, premiato al festival di Calcutta come miglior regia e miglior attrice. Un lavoro affascinante, prodotto dalla Adamantis cinema ed excelsior cinematografica, opera firmata dal regista Roger A. Fratter.

La storia di Blu38, lascia lo spettatore curioso e sempre attento a cosa sta per accadere, ricca di dettagli e colpi di scena. È un film che ammicca al noir, un racconto misterioso che affonda le sue radici narrative nel thriller di tipo psicologico.

Con l'aiuto dell'attore arianese scopriamo il film: 

Una piccola cooperativa di tassisti, il 24 dicembre scorre al centralino, alcuni fantasmi  riemergono dal passato, fantasmi che renderanno la sera della vigilia di Natale un incubo per la protagonista Anita, (Antonella Ponziani), che durante il suo lavoro si ritroverà ad affrontare una chiamata anonima che la porterà alla conoscenza di giochi sadomaso in cui a partecipare è anche il marito Tristano. Continua a ricordare la morte del figlio Andrea (Nicola Lepore) avvenuta esattamente un anno prima nello stesso bagno del centralino taxi dove lei si recherà nei momenti più fragili della serata a ricordare il passato del figlio e rimembrare i video che lo stesso, che soffriva di attacchi d'ansia e depressione le inviava.
Nonostante tutto, Anita si mostrerà forte e nonostante le sue fragilità, mostrerà la rinascita di una fenice ogni qual volta riceverà una cattiva notizia o dopo aver pianto per i ricordi passati. Sarà quindi un Natale infelice per Anita perché verrà a sapere della perdita di un altra persona a lei cara, personaggio che morirá lo stesso giorno del figlio ma a distanza di un anno. 

Nicola Lepore ha quindi debuttato sul grande schermo il 4 maggio all'anteprima tenutasi al teatro multisala "Politeama di Piacenza".

"È come se avessi vissuto una seconda vita, quando mi sono rivisto al cinema ho provato emozioni mozzafiato nel vedermi in tali condizioni, fragile e depresso. Una persona differente e non mi sono emozionato per il cinema in se, ma per le emozione e l'empatia che mi ha trasmesso il mio personaggio. Ho eseguito un lavoro davvero duro, cambiando il mio aspetto, facendo crescere barba e i capelli lunghi e facendo un buco al lobo dell'orecchio per indossare l'orecchino di scena. La cosa fondamentale, oltre alla trasformazione fisica, (perdendo ben 10 kg) è stato anche il lavoro psicologico così da poter sembrare al meglio un tossico in stato di degrado e crollo della persona. Devo la mia bravura anche al mio actor coach, se nonché l'attore Walter Lippa, noto per "Gomorra la serie".