Un progetto di Borsa di Studio intitolato a Mirosa Magnotti e destinato a un ricercatore in ambito oncologico.
La “buona” eredità è un progetto ispirato da Mirosa, campionessa di basket avellinese che ha sperimentato in prima persona la necessità di mettere in campo ogni tipo di strategia per sconfiggere il cancro ovarico, il “killer silenzioso”.
La sua aggressività e l’assenza di sintomi impone un livello di sorveglianza molto elevato e una particolare attenzione alla prevenzione che in questo caso passa anche dall’indagine genetica.
"Il concetto di “buona” eredità esprime quanto uno svantaggio iniziale possa trasformarsi in un’opportunità, grazie alla tracciabilità del gene mutato all’interno della famiglia - come ha spiegato il marito, il ginecologo Giovanni Gerosolima, presidente dell'Associazione ACTO. La Regione ha previsto test gratuiti sui familiari di chi è stata colpita dal tumore ovarico".
Il ricordo commosso di Mirosa anche nelle parole della sua compagna di squadra, Romilda Palumbo. “Noi che abbiamo fatto sport abbiamo una marcia in più nel saper reagire. Questo è quello che ha fatto Mirosa, purtroppo non ha vinto la sua battaglia contro il cancro ma ha lasciato un grande esempio per tutte noi”.