Violenze sessuali, la rieducazione parte dal carcere: Ariano esempio in Italia

Tappa nel penitenziario Campanello per il regista Claudio Casazza

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Approda a Ariano, grazie alla sensibilità della direttrice del carcere Campanello, Maria Rosaria Casaburo, il primo esperimento in Italia di prevenzione della recidiva per reati sessuali.

Ariano Irpino.  

Ha suscitato notevole interesse nel carcere Campanello di Ariano Irpino la proiezione del film "Un altro me" del regista Claudio Casazza. Un percorso rieducativo che vede come protagonisti, detenuti condannati per reati sessuali.

Argomento mai come in questo momento di grandissima attualità e che vede proprio la Campania tra le regioni con il numero più elevato di violenze: 20 casi denunciati l’anno, seguita dalla Sicilia con 14 proprio nelle carceri. Una triste piaga che non risparmia purtroppo nessun ambiente, interno ed esterno, a partire dalle mura domestiche dove purtroppo le violenze sono tristemente all'ordine del giorno. Un film quello di Casazza ambientato nel carcere di Bollate con un gruppo di sex offenders e psicologi dell'unità di trattamento intensificato.

Ed è stata anche l'occasione per presentare un'altra realtà importante del carcere Campanello: la cucina didattica interna nata grazie alla sinergia importante tra la struttura penitenziaria e l'istituto Alberghiero De Gruttola sotto la spinta della docente Michela Notaro. Un progetto di rieducazione e inclusione.

E' l'altra faccia del carcere, quella che sta disegnando con impegno, sacrifici e determinazione la direttrice Maria Rosaria Casaburo, insieme a tutte le varie figure professionali che operano nel carcere, scuola, associazioni, chiesa, volontariato e al grande supporto della polizia penitenziaria che nonostante la cronica carenza di organico continua ad essere un pilastro importante e fondamentale.