C'è poco da fare. Il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, è fatto così. Gli piace apparire, sempre e comunque. Anche quando forse il selfie suscita qualche imbarazzo. E così nel giorno di Pasquetta, senza abbandonare lo stile istituzionale, si è fatto fotografare in camicia e cravatta mentre gira la carne sulla griglia del barbecue. Voi direte: “Che c'è di male?”. Niente, infatti.
Peccato che il sindaco di Avellino abbia firmato una ordinanza che vieta di cuocere l'agnello alla brace ai suoi concittadini per difendere l'ambiente e andare avanti nella crociata (?) contro lo smog. Per la verità i cittadini se ne sono infischiati e sul territorio comunale all'ora di pranzo si sono viste tante nuvolette che partivano dai balconi degli avellinesi, che avevano dovuto trascorrere la Pasquetta a casa. Ovviamente nessuno è stato multato, figurarsi se c'erano vigili urbani a far rispettare il divieto (loro sono solerti solo a multare gli automobilisti in divieto di sosta – con le dovute eccezioni -, ma chiudono gli occhi su abusivismo e cantieri fuorilegge). Anche il sindaco avrebbe rischiato un verbale, ma lui ha subito chiarito: “Ero a Montefredane da mia madre, lì il barbecue non è vietato”. Bah, un po' puerile come giustificazione. Una caduta di stile? Non c'è dubbio. Un cattivo esempio? Senz'altro. Tra l'altro parliamo di un territorio pesantemente avvelenato dagli insediamenti industriali di Pianodardine. Ma il sindaco Festa è fatto così, vive tutto con leggerezza. Anche quando dice che in due anni chiuderà i conti con tutte le incompiute. Perfino sulle questioni serie riesce a strappare un sorriso. Il tempo sarà giusto giudice. Al prossimo selfie...
Il barbecue del sindaco Festa, i divieti e la lotta allo smog: che ipocrisia...
Ad Avellino il primo cittadino ha vietato la brace. Lui dice: "Ero a Montefredane". Ma è polemica
Avellino.