Nessuna intenzione di tornare in Italia malgrado la guerra in Ucraina: "La mia vita e' qui. I russi ci amano anche se il Cremlino ci ha messo nella lista nera". Non manca pero' la consapevolezza che arriveranno tempi duri per il blocco dell'export e l'impennata dei prezzi delle materie prime che portera' a dover inventare una cucina 'autarchica', basata su prodotti locali, come il 'tomaten' russo sulla pizza invece di quello classico italiano.
Elio Cappiello, 60 anni, pizzaiolo, (nella foto durante un forum Italia-Russia), vive con moglie e figli a Ufa, nella Russia europea (a 1350 chilometri da Mosca), citta' di oltre un milione di abitanti, la piu' popolata della Repubblica di Baschiria. "Da parte del popolo russo non c'e' nessun tipo di ostilita' nei nostri confronti", ha assicurato in un'intervista all'AGI. Nato ad Avellino, Elio ha vissuto fino al 2012 a Torino. Poi ha perso tutto (problemi personali ed economici) e ha deciso, con la moglie russa, di trasferirsi a Ufa per iniziare una nuova vita.
"All'inizio vivevamo nella casa della suocera di 33 metri quadrati. Non avevamo un soldo. Pian piano - racconta - sono ripartito. Ora ho quattro locali e un'ottantina di dipendenti. Lunedi' aperto un'altra pizzeria. Questo Paese mi ha dato l'opportunita' di cambiare vita, qui ho fatto la mia fortuna". Ma intanto la guerra in Ucraina bussa alle porte ed "e' una tragedia per tutti".
I primi effetti del conflitto con l'Ucraina si toccano con mano. Ad esempio, "il prezzo del basilico e' piu' che raddoppiato in soli 10 giorni, anche l'olio extravergine di oliva costa molto di piu'". "Dovro' inventarmi una pizza con i prodotti del posto", ammette Elio che si e' attrezzato per un 'fai da te' di qualita'. "Sto pensando di aprire due laboratori per produrre salsa di pomodoro oppure mozzarella o burrata, perche' il latte qui e' buono".