Denuncia in Procura e interessamento del Tribunale del Malato per il caso di David, il 30enne ghanese in fin di vita, assistito alla mensa dei poveri ma per il quale Caritas, volontari e diocesi, chiedono assistenza in ospedale. Dopo l’ennesimo ricovero al pronto soccorso David è stato, come spiega Don Vitaliano Della Sala vicedirettore della Caritas diocesana di Avellino, abbandonato davanti il dormitorio della mensa dei poveri don Antonio Forte. “E’ davvero avvilente il caso di quest’uomo sempre più invisibile per chi amministra, per il sistema sanitario, per gli ospedali - spiega Don Vitaliano -. Lunedì lo hanno riportato di nuovo alla Mensa Dei Poveri, nonostante il suo quadro clinico. Insomma siamo costretti noi, che non siamo medici e neanche infermieri, ad assistere una persona che sta sempre peggio. David non mangia più, non si regge in piedi, sta male. Stiamo avendo mille difficoltà per pulirlo e proviamo disperatamente a farlo stare meglio. Ma non siamo sanitari e siamo davvero arrabbiati per la noncuranza del sistema sanitario che continua ad ignorarlo”. David invoca cure in ospedale e chiede aiuto. Attualmente è sistemato in una stanza del dormitorio di Valle della Caritas, ma servono cure specifiche. Non mangia più e non riesce a stare in piedi. "Ripeto - spiega Don Vitaliano -: non siamo medici e chi di dovere deve intervenire subito".
Intanto il bisogno in città cresce. Sempre più persone fanno riferimento alla mensa don Antonio Forte e al centro Babele per cercare sostegno e aiuto. Non solo emergenza Ucraina in città , spiega il parroco di Capocastello che ricorda come il bisogno aumenti anche tra tanti cittadini che si scoprono improvvisamente poveri. “Non voglio pensare che David non venga assistito perché ha la pelle nera - tuona Don Vitaliano -. Non voglio pensare che ora si assistono solo le persone che fuggono dalla guerra, ignorando sofferenze e bisogni che continuano ad emergere nella nostra comunità” . “L’abbandono di David, come un pacco da parte degli operatori sanitari è gravissimo. Pare che i servizi sociali siano al corrente della situazione ma non si sa cosa facciano e cosa si stia facendo per realizzare un concreto servizio di assistenza e gestione delle questioni socio sanitarie. Speriamo, di cuore, che si intervenga in tempo e che non ci toccherà, poi, piangere ennesime vittime di negligenza, superficialità, da parte delle istituzioni sanitarie e politiche della città. Ricordando a tutti che il diritto alla salute va garantito a chiunque". Così i giovani comunisti e comuniste in una nota stampa.