Ucraina, primi profughi in Irpinia. Sabato nuovi arrivi: "Pronti ad accogliere"

Mele: la Caritas e Diocesi al fianco del popolo sotto attacco dei russi

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Avellino.  

Sono arrivati in Irpinia dopo un viaggio lungo 4 giorni, uomini, donne e bambini in fuga dalla guerra in Ucraina. Quattro famiglie di profughi sono partite da Leopoli, al confine con la Polonia, dopo un viaggio in autobus durato quattro giorni, sono state ospitate ad Avellino da connazionali, residenti da tempo nel capoluogo irpino. Nel frattempo si lavora per l'organizzazione dell'accoglienza di altri nuclei familiari, coordinata dal Prefetto di Avellino, Paola Spena, sul territorio provinciale irpino. Adesione coesa dei sindaci irpini e della Diocesi di Avellino, il cui vescovo, monsignor Arturo Aiello, attraverso la Caritas, si e' attivato per raccogliere beni di prima necessita' e medicinali da inviare in Ucraina. Padre Roman e la comunità ucraini irpini ad Avellino, coordina la raccolta di medicinali e beni di prima necessità, da inviare ai soldati e cittadini impegnati nella resistenza. Si prega per i connazionali ucraini, impegnati nella lotta nella chiesa di via Sant'Antonio Abate, luogo di fede della popolosa comunità ucraina, che vive e lavora da tempo ad Avellino e in provincia.  In via Annarumma il centro anziani di Avellino è diventato il cuore pulsante della raccolta degli aiuti, voluta fortemente dalla Diocesi e Caritas. Ma in tutti i comuni irpini ci sono associazioni e amministratori che coordinano raccolte e nuovo invii di alimenti e farmaci. 

Il vescovo Aiello ha mobilitato i sacerdoti e approntato un piano per ospitare da subito almeno dieci famiglie in strutture parrocchiali. Le suore Oblate si sono dette pronte e disponibili a riservare il secondo piano del convento che sorge nel centro storico di Avellino ai profughi. Un primo punto di accoglienza per fare fronte all'emergenza umanitaria, esplosa dopo l'attacco russo in Ucraina. Sabato ci saranno nuovi arrivi nel capoluogo. Domattina all'alba partiranno altri mezzi carichi di beni alimentari e farmaci. Poi gli stessi mezzi traghetteranno i profughi in Italia.