Precari e servizi di base, scatta la protesta. Presidio Cgil davanti all'Asl

La mobilitazione partirà il 7 marzo

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Avellino.  

Sono la Segretaria Generale della Fp Cgil, Licia Morsa, e il Segretario Provinciale, Pietro de Ciuceis, ad intervenire attraverso una nota congiunta.

“Dai primi giorni di febbraio abbiamo più volte chiesto ad ASL e Moscati un incontro urgente riguardo il termine dello stato di emergenza e, in particolare, il destino del personale assunto con contratti di lavoro a termine, di vario titolo e varie qualifiche professionali, scadenza 31 marzo 2022. Se da un lato, il Moscati ci ha finalmente convocato, consentendoci di avere così uno scambio di informazioni propedeutico a un processo di passaggio alla normalità, da sostenere in maniera graduale al fine di evitare la perdita di know-how ma, soprattutto, blocchi o ulteriori riduzioni alla capacità assistenziale della struttura di rilievo nazionale di Contrada Amoretta e di Solofra. Dall’altro, dall’ASL ancora nessuna risposta”.

“Eppure, le criticità maggiori si avranno sicuramente sull’assistenza territoriale, la maggior parte delle strutture amministrate, a partire da via degli Imbimbo, sono in condizioni organizzative e strutturali drammatiche. Un numero consistente di O.S.S., amministrativi, medici, biologi, farmacisti, molti tecnici e, ancora, altro personale, a fine marzo, rischia di essere congedato, senza che venga sostituito, ma, soprattutto, senza che l’ASL abbia preso in considerazione quanto chiesto dal governatore (il prolungamento dei contratti fino alla fine del 2022) o, ancora, la ultima finanziaria (almeno fino a giugno 2022)”.

“La sanità è sì fatta anche di burocrazia, ma oggi si parla di persone, di professionisti che, se venissero frettolosamente allontanati dal nostro Servizio Sanitario Provinciale, acuirebbero la vera crisi sanitaria della nostra provincia, che vede, lo ripetiamo, distretti sanitari territoriali desertificati, sia a livello di capitale umano che organizzativo, ospedali territoriali che vivono nell’incertezza di un futuro da costruire, soprattutto ieri, ad opera di una dirigenza che non ha posto le basi per tale rinascita”.

“Si fa un gran parlare di case della salute e di nuove possibilità del PNRR, ma scatoloni vuoti in provincia ne abbiamo anche troppi. Ricordiamo che ogni casa della comunità dovrebbe costare, a livello strutturale e tecnologico, circa 1,6 milioni di euro. Dovrebbe essere dotata di 10-15 sale di consulenza ed esame, punti di prelievo, servizi diagnostici di base (es. ecografia, elettrocardiografia, radiologia, spirometria, ecc.), nonché un innovativo sistema di interconnessione dati. All’interno di tali strutture sarebbero previste 5 unità di personale amministrativo, 10 medici di Medicina Generale e 8 infermieri di base”.

“Lunedì 7 marzo FPCGIL e NIDIL CGIL manifesteranno con un presidio temporaneo davanti alla sede dell’ASL di via degli Imbimbo per avere chiarezza sul destino del personale precario ed il mantenimento dei servizi di base del territorio irpino. A questa, ennesima, iniziativa seguiranno altre, nell’ottica di raggiungere gli obiettivi del rispetto dei ruoli a tutela di cittadini e lavoratori che la ASL di Avellino ormai fa sempre più fatica a mantenere anche solo ai minimi termini”.