Mamma e figlio salvati al Moscati. Struzziero: "Lavoro di squadra straordinario"

La donna era affetta da placenta accreta. "Ha funzionato perfettamente la macchina Moscati"

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Avellino.  

Un eccezionale intervento di chirurgia ginecologica è stato realizzato con successo nel reparto di Ostetricia dell’ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino. Un’équipe di tredici persone e multireparto, coordinata dal primario di ostetricia e ginecologia Elisiario Struzziero, ha portato a termine con successo un’operazione su una donna che presentava una placenta accreta, riuscendo a salvare sia la paziente, che il piccolo che portava in grembo. Tre ore di intervento per uno straordinario risultato che ha salvato la mamma e il suo piccino. “Ha funzionato alla perfezione la macchina Moscati – spiega il dottore Struzziero -. In perfetta sinergia con il primario di urologia, il dottore Vittorio Imperatore, il responsabile di radiologia interventistica, Giulio Lombardi, il team di anestesisti dedicati alla ostetricia e ginecologia coordinato dal primario Angelo Storti, siamo riusciti a completare un intervento di altissima specialità, articolato e rischioso. Un medico può spingersi fin dove sa che il team lo accompagna, e sono orgoglioso di aver lavorato con questa squadra”. La donna, una 38enne di Avellino, arrivata al Moscati la scorsa settimana, rischiava non solo di perdere il bambino che aveva in grembo, ma anche la sua stessa vita o un’isterectomia (rimozione dell’utero) con gravi lesioni alla vescica. È stata invece dimessa dopo cinque giorni dal parto in buona salute con il suo secondogenito tra le braccia . “La signora era arrivata in fase iniziale di travaglio e siamo riusciti ad arrivare alla 34esima settimana di gestazione – racconta Struzziero -. Quello che inizialmente ci serviva era più tempo, per poter organizzare l’intervento. Dalla visita pre-partum è emerso che la donna presentava una placenta accreta, che aderiva cioè all’interno delle pareti dell’utero fino a intaccare la vescica. Grazie ad un lavoro multidisciplinare tra i 4 reparti, il caso è stato trattato in maniera eccellente, facendo nascere un bimbo sano e salvando anche l’utero e la vescica della donna. Il dottore Imperatore è riuscito a sistemare dei sondini, ha incannulato gli ureteri per preservarli. Poi è entrato in campo il dottore Lombardi, che è intervenuto sulle arterie uterine per preservarle da rischiose emorragie. Poi sono potuto intervenire io e il mio team con lo straordinario supporto del team di anestesisti. Appena nastro il bimbo sono state embolizzate le arterie dell’utero e questo ci ha consentito di poter ripulire perfettamente l’utero e la vescica. I dati scientifici restituiscono un’alta percentuale di morbilità-mortalità materno-fetale e di isterectomie causate dall’anomala inserzione placentare – spiega il Direttore Struzziero –. La collaborazione tra professionisti di diverse discipline dell’Azienda “Moscati” ha reso possibile un piccolo miracolo: sono pochi i centri in Italia in cui si effettuano interventi di questa portata. Un risultato che conferma l’alta specialità del nostro ospedale».