La vedova Campanello: "Dopo 30 anni lo Stato non ha saldato il suo debito"

L'8 febbraio 1993 l'assassinio dell'agente penitenziario. Libera e gli studenti lo hanno ricordato

la vedova campanello dopo 30 anni lo stato non ha saldato il suo debito
Avellino.  

L'8 febbraio di ventinove anni fa veniva ucciso Pasquale Campanello, 33 anni, agente della Polizia Penitenziaria in servizio al carcere di Poggioreale. Quattro killer, armati di fucili a pompa e pistole, lo assassinarono mentre tornava dal lavoro.

Alla soglia dei 30 anni né gli esecutori di quell'omicidio  né i mandanti sono stati assicurati alla giustizia. In ricordo dell'agente penitenziario, vittima della camorra, quest'anno è stata organizzata l’iniziativa “Consultiamoci con la legalità” che ha visto la partecipazione degli studenti irpini, collegati in diretta sul canale Youtube della Consulta Provinciale degli Studenti con Antonietta Oliva, moglie di Pasquale Campanello, Sandro Ruotolo, senatore della Repubblica, e Mariano di Palma, referente regionale di Libera Campania.

“In tutti questi anni la giustizia non ci ha dato una mano – denuncia la vedova dell’agente penitenziario - E’ vero che abbiamo avuto il riconoscimento di vittima del dovere che ci ha dato benefici economici, ma lo Stato non ha saldato il suo debito più grande che è quello della verità, di assicurare alla giustizia chi si è macchiato di questo ignobile delitto"

“Ricordare significa suscitare emozioni e quindi impegnarsi – aggiunge Di Palma – E' importante farlo con le giovani generazioni perchè da loro deve partire un rinnopvato appello al senso civico e alla lotta contro le mafie".