La morte di Luciano sia l'ultima. Basta tragedie annunciate. E' questo il monito che arriva dalla chiesa di Trinità dei Poveri di Avellino dove si sono celebrati i funerali di Luciano Romagnuolo, il 56enne ritrovato morto mercoledì mattina nel sottoscala di un palazzo in costruzione lungo Rampa Santa Maria delle Grazie.
In chiesa c'erano i familiari e tutti gli amici di Luciano, chi davvero non lo aveva mai abbandonato e aveva sempre provato a dargli una mano.
Don Enzo Dente, nella sua omelia, lo ricorda bene. Tante volte Luciano passava davanti alla sua chiesa per andare alla Cittadella della Carità. “Persona sempre rispettosa, ogni volta mi salutava e si rendeva sempre disponibile. Questa è una tragedia che non deve lasciarci indifferenti".
E allora da oggi in poi non abbandonare più nessuno. A cominciare da David (nella foto), un ragazzo ghanese. Sulla quarantina, diabetico, sul viso porta ancora i segni di violenze subite nel lungo viaggio verso l'italia passando per la Spagna.
Don Vitaliano Della Sala si prende la sua parte di responsabilità per ciò che non è andato con Luciano ma, per evitare altre morti annunciate, chiede a tutti uno scatto in avanti:
“Il nostro dormitorio ormai è diventato una discarica umana per queste persone che vengono letteralmente scaricate qua e abbandonate. A Luciano non bastava dargli un letto. Occorreva accompagnarlo con un progetto. Dobbiamo fare molto di più per evitare che queste tragedie possano ripetersi ancora: c'è bisogno di un anello di congiunzione più forte soprattutto con l'Asl e i servizi sociali”.