Gengaro: "Festa, il sindaco delle cose lasciate appese"

L'ex vicesindaco commenta la vicenda del piano di zona

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Avellino.  

“Quella di Festa è l'amministrazione delle cose appese, emblematica in questo senso è la vicenda del piano di zona sociale”. Parla Antonio Gengaro a margine di un sit-in dell'associazione Controvento ad Avellino, in ricordo delle vittime della strage di piazza Fontana del 12 dicembre 1969. “I piani di zona, negli anni, si sono caratterizzati più per favorire occupazione ai collaboratori che per erogare servizi e prestazioni alla cittadinanza. Questa è solo l'ultima di una serie di questioni che il sindaco Festa, in quasi tre anni di mandato, non è riuscito a chiudere, lascia sempre tutto a metà. I servizi sociali sono la cartina di tornasole di una sanità irpina che non funziona, a cominciare dal pronto Soccorso dell'ospedale Moscati. Mi chiedo un povero Cristo che sta male a chi si deve rivolgere?” E sull'organizzazione del Natale, ancora una volta programmata in ritardo, Gengaro cita Mina. “Dal sindaco per l'ennesima volta solo tanta improvvisazione. Mina cantava: Parole, parole, parole. Credo calzi a pennello questa canzone e questo paragone per il primo cittadino e per gli uomini della sua giunta”.