Si è prostrato a terra, in segno di umiltà e consegna totale della propria vita a Dio, in quella che egli stesso ha definito, una missione senza ritorno. Sul capo attraverso, l’imposizione delle mani, la protezione e la solidarietà del Cardinale Leonardo Sandri, degli arcivescovi, tra cui Battaglia di Napoli e dei 25 vescovi presenti nella basilica cattedrale di Ariano Irpino. Un giorno di grazia per l’Irpinia intera e una pagina storica per le aree interne, l’ordinazione episcopale di monsignor Massimiliano Palinuro eletto vicario apostolico di Istanbul e amministratore dell’esarcato bizantino in Turchia.
“Durante questi tre mesi successivi alla nomina - ha affermato in lacrime Palinuro - sono stato sopraffatto da paura e sgomento. Nelle tante notti insonni, sono stato oppresso da mille dubbi: Che farò, che dirò, che ne sarà di me, e se dovessi cadere, se dovessi dare scandalo, forse avrei fatto meglio a rinunciare. Certo sono pensieri troppo umani questi, che hanno messo a nudo la povertà della mia fede. Pian piano però con l’aiuto della grazia sono riandato all’inizio della mia vocazione, alle sorgenti, quando con semplicità di bimbo sentii la chiamata e dissi di si senza opporre resistenze. Così cominciai a seguire il Signore, con la libertà interiore che solo un cuore di bambino possiede. Così ho imparato che dovevo diventare di nuovo bambino ancora una volta. Prima di diventare Vescovo, ho dovuto diventare bambino, per potermi fidare ancora una volta del Signore. Nonostante la mia miseria, il Signore si è fidato di me e non voglio deluderlo. La chiesa si è fidata di me e non voglio arrecarle danno. Papa Francesco mi ha voluto Vescovo della santa chiesa e lui non può aver sbagliato. Il mio personale magnificat al Signore per la misericordia che mi ha osato, per la fiducia che mi ha accordato e la grazia che mi ha concesso.”
Lacrime e profonda commozione da parte dei genitori, fratello e sorelle di monsignor Palinuro, ai quali il neo vescovo ha rivolto un sincero grazie. “Avete accettato di perdermi per una missione senza ritorno.”
Ad Ariano Irpino per questo straordinario evento è giunto il vicario apostolico dell’Anatolia Paolo Bizzeti, il metropolita greco ortodosso Kyrillos del Patriarcato di Costantinopoli, fratelli delle chiese di Oriente e il reverendo padre James della chiesa Anglicana, oltre ai sacerdoti e religiose della diocesi, autorità civili e militari. Presenti i sindaci del territorio a partire da Enrico Franza di Ariano Irpino e Giuseppe Moriello di San Nicola Baronia, i massimi rappresentanti delle forze dell’ordine locali, Maria Felicia Salerno, Annalisa Pomidoro, Annalisa Di Blasi, Angelo Bruno, il direttore generale dell’Asl Maria Morgante e direttore sanitario dell’ospedale Frangipane Silvio D’Agostino, l’ex magistrato alla Corte dei Conti Rocco Colicchio e numerosi volontari della varie associazioni presenti da Croce Rossa, Panacea, Vita e Protezione Civile. Ad accogliere il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della congregazione per le chiese orientali, accompagnato da don Claudio Lettieri, un picchetto d’onore dei carabinieri curato nei minimi dettagli in piazza Duomo.
“Oggi la nostra chiesa - ha detto con profonda emozione il Vescovo Sergio Melillo - vive un momento di grande gioia, di futuro, e come diceva San Giovanni Paolo II, respira a due polmoni. E citando le parole di Papa Francesco a Cipro: “Discendiamo dal medesimo ardore apostolico e un’unica via ci collega, quella del vangelo. Siamo in cammino sulla stessa strada, in cerca di una sempre maggiore fraternità e della piena unità.”
Poi Melillo ha continuato: “La gioia della chiesa di Ariano-Lacedonia si fa preghiera per l’ordinazione episcopale di don Massimiliano, un suo figlio sacerdote generoso “fidei donum” in Turchia, terra dei grandi padri della chiesa come Giovanni come Giovanni Grisostomo, di santi, di martiri come don Andrea Santoro e monsignor Padovese.”
Poi rivolgendosi al neo Vescovo: “Caro don Massimiliano oggi cambia la tua vita, lasci la chiesa che ti ha generato alla fede, il tuo presbiterio per essere pastore nel vicariato apostolico della cosmopolita Istanbul in Turchia, una terra ponte tra Oriente e l’Occidente, dalla quale il vangelo è giunto a noi, una terra di dialogo e migrazioni. L’episcopato, non è mai un un’insegna, è segnato dalla croce. Il ministero del vescovo mette i brividi, tanto è grande il mistero che porta in sé. E’ chiamato ad avere i lineamenti del buon pastore e fare proprio il cuore del sacerdozio, ovvero l’offerta della vita. Non vive per sé, ma proteso a donare la vita alle pecore, in particolare a quelle più deboli e in pericolo. Citando ancora le parole di Papa Francesco, non vi è vero episcopato senza servizio. Al vescovo compete più il servire che il dominare. Tanti saranno i pensieri, i ricordi, la gratitudine che abita oggi il tuo cuore - ha concluso Melillo - la diocesi e la città di Ariano dove sei nato alla fede, la comunità di San Nicola Baronia dove sei stato parroco, la famiglia, i tuoi amici, i confratelli, il bene che hai seminato a Smirme, a Trabzon. Ti accompagniamo in questo nuovo “esodo” affidandoti ai santi patroni della diocesi, Ottone, Nicola vescovo di Mira, Liberatore e alla beata vergine Immacolata. Buon cammino fratello.”
Ha animato la celebrazione la corale polifonica Madonna di Fatima guidata dal maestro Alessandro Ciasullo. E’ stato don Costantino Pratola, colui che visto nascere la vocazione sacerdotale di don Massimiliano, a donargli personalmente e con immenso affetto l’anello da vescovo. Celebrazione eucaristica curata nei minimi dettagli grazie ad un proficuo lavoro svolto da don Luigi De Paola, don Raffaele Iorizzo, don Antonio Mele, monsignor Antonio Blundo, don Gerardo Ruberto ed altri. In piazza plebiscito è stata allestita una tendostruttura per i fedeli, muniti chiaramente di green pass, accesso in cattedrale riservato invece solo a religiosi, religiose, autorità militari e civili, parenti, amici stretti inseriti in un apposito elenco e operatori della comunicazione.
Un evento simile è avvenuto 70 anni fa, quando Guido Casullo, sacerdote della diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia, originario di Monteleone di Puglia, fu nominato vescovo per poi approdare a Nusco e successivamente in Brasile.
Monsignor Massimiliano Palinuro è nato ad Ariano Irpino. A 16 anni ha intrapreso il percorso formativo nel seminario minorile dell’arcidiocesi di Benevento. 47 anni compiuti il 10 giugno scorso, ha conseguito il dottorato in teologia biblica presso la pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale, docente di nuovo testamento e incaricato di Filologia greca neotestamentaria, fu ordinato diacono dal compianto pastore Eduardo Davino e sacerdote da Gennaro Pascarella, ritornato con gioia ieri sera nella basilica cattedrale per questo storico evento. Dal 2001 al 2011 è stato docente della sacra scrittura presso la pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale. Vicario parrocchiale della parrocchia Madonna di Fatima nel 1999. Dal 2000 al 2011 parroco della comunità Santissima Annunziata a San Nicola Baronia. Nel 2011 ha chiesto e ottenuto dal vescovo Giovanni D’Alise di partire come sacerdote in Turchia dove è stato rettore fino al 2018 nell’arcidiocesi di Smirne. Successivamente, fino ad oggi ha operato come sacerdote nel vicariato apostolico dell’Anatolia. Nel 2019 su incarico del compianto monsignor Ruben Tierrablanca, presidente della conferenza episcopale in Turchia, ha collaborato alla revisione dei vangeli e degli atti degli apostoli in lingua turca.
Alle 12.00 dello scorso 14 settembre 2021 il lieto annuncio. La nomina di Papa Francesco a Vescovo di Istanbul e amministratore apostolico dell’Esarcato per i fedeli di rito bizantino residenti in Turchia dopo la scomparsa del Vescovo Ruben Tierrablanca stroncato purtroppo dal Covid. Ieri l’ordinazione episcopale alla vigilia della solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria a lui tanto cara.