"Barbato, il tuo ricordo è vivo. Il nostro dolore è e sarà la lotta della Valle"

Il dottore Mazza ricorda il giovane morto 5 anni fa e il dramma inquinamento nella Valle del Sabato

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Manocalzati.  

Una giovane vita spezzata, una comunità che si ritrova nel ricordo affezionato e vivo di un giovane uomo stroncato nel fiore degli anni da un male incurabile. Tra  pochi giorni ricorrerà il quinto anniversario della scomparsa di Barbato Mazzariello. Il dolore per la morte del 36enne, componente della sinistra avellinese, resta intatto nella Valle del Sabato, cinque anni dopo il tragico lutto. Lo ricorda il dottore Franco Mazza, zio di Barbato, da anni impegnato nella lotta ai veleni nella valle a pochi chilometri dal capoluogo irpino. 

Il dottore ha intrapreso una battaglia contro i veleni nella valle proprio nel 2016, dopo che suo nipote Barbato Mazzariello , ha perso la vita a causa di un sarcoma."Una cosa è certa che la nostra battaglia è e sarà un atto d’amore che noi nutriamo  per la nostra terra", spiega Mazza.

"Tra qualche giorno saranno trascorsi cinque anni ma il dolore è intatto dalla morte di Barbato. Cinque anni: tanto abbiamo impiegato per sapere che i nostri corpi sono pericolosamente contaminati da veleni come la diossina e i metalli pesanti - annota il dottore Mazza nel gruppo social " Salviamo la nostra Valle del Sabato, salviamo la nostra vita"- . Uno degli obiettivi nostri, dopo la tua scomparsa, era quello di mettere in correlazione l’inquinamento con la salute di tante persone che come te si erano ammalate e alcune che già prematuramente ci avevano lasciato. Grazie allo studio SPES ci siamo arrivati: nel 2016 eravamo inconsapevolmente intossicati come lo eri tu. Può darsi che non sapremo mai se la tua morte è stata una conseguenza dell’inquinamento ambientale, ma a pochi giorni da quel drammatico evento, intraprendemmo questa lotta proprio per cercare di trasformare quel dolore in impegno sociale con l’obiettivo di rendere migliori le condizioni di vita di questo nostro territorio, per consentire a tutti, a cominciare dai tuoi piccoli figli, di vivere senza i fumi tossici, senza le puzze, senza dover fare i conti con una situazione assurda e surreale, insomma senza il rischio di ammalarsi a causa delle tante e insopportabili pressioni ambientali, generate da imprenditori senza scrupoli e istituzioni compiacenti. Questo è stato il nostro unico obiettivo in questi anni. Lo abbiamo fatto in nome tuo che non sei solo il figlio di mia sorella ma sei figlio di questa nostra comunità, sei il dolce Barbato, figlio di tutta la Valle del Sabato".