Città presidiata dalle forze dell'ordine in vista della visita di Matteo Salvini a sostegno del candidato sindaco del centro destra Marco La Carità, in programma domani mattina ad Ariano Irpino alle 9.30. Sono ore di super lavoro per il vice questore del commissariato di Polizia di Ariano Irpino Maria Felicia Salerno a capo della macchina della sicurezza. Nulla verrà lasciato al caso, soprattutto alla luce del clima violento scatenatosi sui social nelle ultime ore, fatta eccezione del comitato Ariano non si lega che ha chiarito sin da subito il senso pacifico e di festa dell'iniziativa bandendo ogni forma di violenza e nel pieno rispetto delle norme anti covid. Si prevede un imponente servizio d'ordine in città affinchè la manifestazione possa svolgersi civilmente.
Oggi alle 15.00 sarà la volta di Giorgia Meloni con un flash mob organizzato nel parcheggio dell'ospedale Frangipane. Salvini farà la sua prima tappa alle ore 9.00 in carcere per esprimere la solidarietà e vicinanza a tutto il personale di polizia penitenziaria e verificarne le condizioni lavorative, sempre più compromesse alle prese con una cronica situazione di precarietà che si trascina da anni. Sarà presente la delegazione del Sinappe con il segretario provinciale Luciano Mastrangelo e i vice Giuseppe Paglialonga e Ettore Pacifico. Annunciato un sit-in e presidio in piazza da parte del neo comitato "Ariano non si lega" che ha già diffuso un suo slogan: "No Salvini. Il Sud non dimentica 30 anni di odio ed insulti."
Da più parti viene rivolto un invito a tutti ad evitare atteggiamenti sconsiderati. E' dannoso ripetere a distanza di 13 anni ciò che avvenne in piazza plebiscito in occasione della venuta di Guido Bertolaso. Un episodio non violento come poi fu descritto, ma una contestazione di massa che comunque rovinò a livello nazionale, l'immagine di una città. Va evitato assolutamente.
Il messaggio di Marica Grande dalla Lega di Ariano:
"Alle sarde e pseudo tali voglio ricordare, per mero spirito di buon senso e onde evitare situazioni che potrebbero risultare spiacevoli, che basta non partecipare ai comizi che non si allineano con il proprio pensiero. Il reato di turbativa elettorale in concorso è punito con la reclusione da due a cinque anni, le sarde lo dovrebbero sapere che non si può protestare sempre, ma per scrupolo è opportuno ribadirlo visto che dopo il 20 la vita di ognuno riprenderà la propria normalità e che i fanatismi potrebbero avere risvolti irreversibili."