E' tornato nella sua abitazione di Solofra dopo 90 giorni di degenza all'ospedale Moscati, dove ha lottato tra la vita e la morte contro il Coronavirus. Gennaro Buonanno, 56 anni, ha lottato dal 24 marzo come un guerriero. Al suo fianco, sempre, la moglie Lucia Maffei e i figli: Ennio, Gabriele e Giada.
Gennaro questo pomeriggo è tornato a casa tra l'affetto e l'emozione di un'intera cittadinanza che lo hanno sempre sostenuto, seppur a distanza. A suggellare la gioia dell'imprenditore solofrano la nascita della terza nipotina, avvenuta proprio nei giorni scorsi. Le piccole Lucia, Laika e Angela hanno abbracciato il nonno, che è stato accompagnato a casa da un'ambulanza del Moscati proprio oggi pomeriggio. Un lungo calvario che ha dovuto affrontare Gennaro a cominciare dalla scoperta di essere positivo.
Era il 24 marzo. Da quel giorno l'imprenditore ha affrontato i percorsi più difficili, con febbre alta e infezioni. E' stato in Rianimazione fino all'8 giugno, dopodiché è statop trasferito al reparto di terapia intensiva.
La famiglia è sempre stata presente, non lo ha lasciato mai solo. E oggi, con la gioia nel cuore, vuole ringraziare innanzitutto l'equipe ospedaeliera dell'azienda sanitaria Moscati di Avellino a cominciare dal primario della Rianimazione, il dottore Angelo Storti, la dottoressa Amitrano e il dottore dell'Aquila.
«E' stato un miracolato - racconta la figlia Giada - che da oggi potrà abbracciare il papà da vicino - ad un certo punto abbiamo pensato al peggio, perché papà ha attraversato una fase difficile. Poi, la sua voglia di vivere, gli ha ridato la forza di lottare e ha cominciato una strada in discesa».