Da un lato la ripartenza fatta di sacrifici, coraggio, determinazione e responsabilità, dall’altro la forte indignazione per la mancata attenzione da parte del Governo centrale e l’assenza di servizi essenziali, uno fra tutti ad Ariano Irpino: poste italiane.
Che disastro. Cittadini umiliati da mesi, prima la lunga chiusura della sede centrale Calvario e il funzionamento di un solo ufficio nel rione Martiri nei giorni più critici dell’emergenza, dove c’è chi si è anche ammalato dopo quel lavoro massacrante e come se non bastasse oggi un servizio a metà solo mattina su una popolazione così vasta ed esigente oltre al cattivo funzionamento dei due sportelli postamat continuamente fuori servizio.
“Ieri sera ci siamo visti costretti a recarci a Grottaminarda - ci dice un utente - dove vi è uno sportello tra l’altro al riparo, in un posto chiuso e protetto, non esposto alle intemperie e degno di essere chiamato tale. E vergogno quello che stiamo assistendo e subendo alle poste di Ariano. Non era mai accaduto negli anni. Ora basta, la popolazione non può più subire questo vergognoso disservizio. Qualcuno dall’alto intervenga, per capire che cosa sta accadendo ad Ariano Irpino.”
E ci manca solo che qualcuno si inventa ora di ridurre le giornate di lavoro durante l’estate. C’è da aspettarsi anche questo, visto l'andazzo. In questo disastro senza precedenti e ci teniamo a sottolinearlo, si salvano i portalettere. Non si sono mai fermati, anche nei giorni più critici dell’emergenza, affrontando rischi e pericoli. A loro e agli impiegati che con spirito di servizio svolgono il loro lavoro, va rivolto un sincero grazie.