C'era anche l'irpino Giacomo Corbisiero a Codogno, oggi, all'arrivo del presidente della Repubblica Italia, Sergio Mattarella. Un grande abbraccio corale fatto di lunghi applausi ed emozioni c'è stato in piazza XX Settembre per il capo dello Stato, in uno dei comuni maggiormente colpiti dalla pandemia da coronavirus. Corbisiero, docente di Lauro, era stato contagiato dal Covid-19 e dopo settimane di lotta ha sconfitto il coronavirus, molte settimane addietro. Oggi ha voluto assistere all'arrivo di Mattarella, per manifestare senso di appartenenza ad una Nazione Unita, in un 2 giugno particolare, ai tempi del coronavirus. Ha solo visto sfilare il corteo.
La comunità di Codogno ha assistito dalle proprie case o sparsa in strada, composta, al passaggio del corteo presidenziale. "C'è stata una cerimonia privata, composta, di grande valore - racconta -. Quando tutti hanno applaudito è stato molto commovente. Dopo mesi di dolore, lutti, sacrifici e resistenza tutti hanno dato voce con un applauso incredibile al senso autentico di una nazione, unita nella sofferenza. Sembrava che non fossimo a Codogno, un piccolo paese isolato, ma improvvisamente sembrava che fossimo dovunque, in ogni città italiana o piccolo paese, eppure tutti parte, contemporaneamente, di una nazione intera.
L'arrivo di Mattarella proprio a Codogno ha avuto un valore enorme: ha invitato dal piccolo comune martoriato dal covid tutti gli italiani ad essere uniti, coraggiosi, responsabili e solidali".
Buona Festa della Repubblica - continua Corbisiero -, quella della Resistenza,della solidarietà,della responsabilità, della fratellanza, dell'uguaglianza e della pace. Buona Festa della Repubblica da Codogno con la speranza,mai sopita, che possano tacere i troppi distinguo di questi mesi, la diffidenza, l'ipocrisia,il cinismo . Che la nostra giovane Repubblica ritrovi la fierezza e sappia rialzarsi. Viva L'Italia".