La Madonna appare a Valleluogo per consolarci e darci la gioia

Sette sabati in preghiera con la Vergine fino a Pentecoste

la madonna appare a valleluogo per consolarci e darci la gioia

Velleluogo. Racconti inediti su Ottopagine. Quarta puntata

Ariano Irpino.  

 

 

Sorella Nora Cocca Silenziosi Operai della Croce

 

La Cappella di Valleluogo per quasi un secolo e mezzo appartenne  a privati. Nel marzo del 1957 essa,con l’intera proprietà, fu ceduta ai Silenziosi Operai della Croce da parte della famiglia Grassi.

La signora Rita Grasso, nipote dei proprietari, conserva vividi ricordi di bambinarisalenti alla fine degli anni 30 : “Tanta gente e fedeli, provenienti anche dai paesi vicini, si recavano al Santuario in campagna, molti anche stanchi e scalzi, affollavano la chiesetta. C’erano anche i montecalvesi con  i loro costumi antichi, dopo le funzioni religiose  ballavano sotto i due alberi che stavano vicino alla chiesa. Noi eravamo ospiti della zia Lucietta che preparava il pranzo per i preti, che celebravano le messe e per gli ospiti. Ricordo la statua della Madonnina che “mammà” chiamava – la “Madonna nostra”.

Grande festa, dunque,a Valleluogo nel giorno di Pentecoste e nei due giorni successivi.Durante i sette sabati, che la precedevano, ci si preparava con il pellegrinaggio e la preghiera della novena.

Nei giorni di celebrazione della festa in onore della Madonna si respirava un clima di profonda gioia che sembrava sgorgare naturalmente da ogni cuore. Nonostante la fatica e la stanchezza del cammino per raggiungere il santuario a piedi da posti anche molto distanti. In più seguire la celebrazione in una chiesetta stipata richiedeva uno sforzo considerevole. A parecchi capitava di avvertire malore per mancanza di aria. Ma l’incontro con la Santa Vergine mitigava ogni asperità e la Sua materna presenza consolava ogni afflizione. Verso di Lei si avvertiva un legame di reciproca appartenenza: era la Madonna nostra.

A Valleluogo la Madonna continua ad esserci e ad operare allo stesso modo, anche ai nostri giorni. Sta a noi accogliere la Sua chiamata a fare un percorso accompagnati da lei.

Abbiamo diverse possibilità: Possiamo recarci a piedi, per chi può, nei tempiin cui ciò è consentito;o andarci con mezzi di trasporto o anche mettendosi in preghiera davanti ad una sua bella immagine. L’importante è che lo facciamo con spirito di pellegrino,cioè con sentimenti di venerazione, di culto, con il  desiderio di un incontro speciale con lei. Sicuramente lei, “causa nostraelatitiae”, non mancherà di rinfrancarci, di alleggerire i pesi della nostra vita, di consolarci e  difar esplodere, anche nel nostro cuore, la festa dell’incontro.“Un accento un detto solo tu pietosa dimmi al cor: Sei la madre del consuolo nella valle del dolor. O Maria, o maria.”