Ha deciso di tornare a casa quando ad attenderlo, nella sua regione, non ci saranno check point e diffidenza. Ha deciso di rientrare nel suo paese, Lauro, quando sarà il momento giusto in cui non sarà, come la stragrande maggioranza degli emigranti in viaggio in queste ore, percepito come un peso, Giacomo Corbisiero, docente irpino a Codogno. E' il grande giorno quello della Fase 2. Dopo quasi due mesi di severo e rigido lockdown, da oggi in Italia è possibile spostarsi, tornare a casa, rientrare nel proprio comune di residenza. Sono pieni i treni che trasportano persone, molte delle quasi rimaste bloccate in regioni del nord, o che piuttosto vivono in altre regioni ma il lavoro lo hanno perso, per l'emergenza sanitaria diventata crisi profonda economica. Ognuno con la sua storia è in viaggio. Studenti, giovani anziani e sono mille le riflessioni scattate alla vigilia della fase 2, sui possibili rischi che la nuova fase comporterà. Riflessioni ai tempi del coronavirus. Giacomo Corbisiero, docente a Codogno, ha deciso di rinviare il suo ritorno nella sua tanto cara Lauro. Una scelta ponderata e affidata al social, per aspettare tempi migliori. Lui è stato uno dei simboli della lotta al Coronavirus. Ha sconfitto il virus, da solo nella sua casa in fitto di Codogno raccontando l'evolversi della malattia, le cure, le paure e riflessioni, le ansie e le paure. Oggi sta bene, ormai da settimane, ma ha comunque deciso di rimanere a Codogno e rinviare il suo ritorno a casa.
"Avrei potuto, in queste ore,mettermi in viaggio verso il mio paese natio.Avrei potuto riabbracciare la mia famiglia. Avrei potuto rompere la solitudine, compagna fedele di questa quarantena lombarda. Avrei potuto ritrovare il calore della mia gente, rivivere emozioni e rispolverare ricordi sopiti - spiega Corbisiero -.
Ma non è questo il giorno adatto. Oggi non si celebra nessun tana liberi tutti. Oggi inizia il momento della responsabilità, dei doveri e della unità.
Ritornerò, ritorneremo quando avremo la certezza di vivere momenti distesi e migliori, quando non verremo più percepiti come un peso. Arriveremo ,e interpreto il sentimento di tanti concittadini emigrati al Nord, quando invece dei check point troveremo sorrisi,abbracci e calore umano.
Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno e ritrovando quel senso di comunità ,caro a tanti di noi.