Il sindaco di Lauro, Antonio Bossone, tira dritto sulla strada della tolleranza zero per prevenire il rischio contagio da Coronavirus nel suo comune. "Sto per inviare la richiesta al presidente della Regione Campania - spiega a Uno Mattina in videocollegamento il numero uno del comune di Lauro - di proroga del provvedimento di chiusura del paese. Se dovesse rifiutare la mia proposta sono pronto ad emanare io stesso una ordinanza per imporre la zona a Lauro. Lo faccio per il bene di tutti". L'incubo contagi da Covid-19 comprende la richiesta di esecuzione dei tamponi su 200 persone, come spiega Bossone.
Lauro, comune di 3.400 abitanti in provincia di Avellino, blindato per il Coronavirus resta in attesa delle verifiche sanitarie. Intanto le strade sono deserte, gli accessi alla viabilità esterna sbarrati da blocchi di cemento, nella cittadina dichiarata “zona rossa” dall’Unità di crisi della Regione domenica scorsa. Ma il provvedimento, nei fatti, resta in vigore fino a questa sera. Per questo il primo cittadino invoca una proroga di altri 14 giorni.
La decisione di De Luca era giunta dopo che sono risultati positivi gli otto componenti di una famiglia che gestisce un supermercato al centro del paese. "E' necessario che la zona rossa venga prorogata per un ulteriore periodo di tempo allo scopo di mettere in sicurezza tutti i cittadini e attendere lo screening sulla popolazione che la Asl di Avellino sta organizzando".
Si teme che possano superare i 200 i potenziali contagiati che, come clienti o fornitori, hanno avuto contatti con la famiglia positiva al virus. L’esercizio commerciale era chiuso già nei tre giorni precedenti la scoperta della positività dell’interno nucleo familiare, dopo che alcuni di loro avevano manifestato sintomi febbrili e tosse.
Al momento per nessuno di loro si è reso necessario il trasferimento in ospedale. Si presume che il primo ad essere stato contagiato sia stato il titolare del supermercato che nei giorni precedenti si era recato in ospedale a Sarno, in provincia di Salerno, per sottoporsi a controlli di routine. Con lui sono rimasti contagiati il padre, la moglie, i tre figli, una sorella e il figlio di quest’ultima.