"Cari figli con grande dolore vi devo dare notizia che è morto monsignor Antonio Di Stasio. Preghiamo uniti per questo caro fratello."
E' il messaggio del Vescovo Sergio Melillo che annuncia alla comunità diocesana la triste scomparsa del noto sacerdote arianese risultato positivo al coronavirus e ricoverato in ospedale al Moscati ad Avellino. Per il tricolle e per tutto il clero sacerdotale arianese oggi è un giorno triste.
Tra i sacerdoti più anziani della diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia. Ex parroco di contrada San Liberatore, Cardito, Madonna di Fatima e Cattedrale, don Antonio Di Stasio per Ariano è stata una vera e propria istituzione. Una guida esemplare. Era molto legato alla comunità di Rione San Pietro, dove ha frequentato la piccola chiesa assiduamente negli ultimi tempi e dove purtroppo si sono registrate, due vittime Elda Castagnozzi ed Elio Rico.
Era apparso stanco e con un passo diverso dal solito, la mattina dello scorso 10 marzo, quando volle prendere parte nel cimitero arianese alla benedizione del diacono e amico fraterno Antonio Pasquale, venuto a mancare ad Oliveto Citra dopo un calvario di sofferenze, in questo mese che la comunità del tricolle difficilmente potrà dimenticare per gli innumerevoli episodi tristi avvenuti, non solo legati al coronavirus.
Restano ricoverate sotto osservazione sempre nella struttura del capoluogo le due suore della congregazione di San Francesco Saverio le cui condizioni al momento sono stazionarie.
Il Vescovo Sergio Melillo: "Con il cuore ferito, mesto e sanguinante, per le sofferenze del momento avverto il bisogno di unirci tutti in preghiera per la morte del nostro amato sacerdote Don Antonio Di Stasio, che oggi è venuto a mancare a causa di questo terribile male. Lo affido nella preghiera alla Madonna di Fatima, da lui tanto amata nei lunghi anni di ministero tra la nostra gente nella Città di Ariano. Con le parole della fede non chiediamo al Signore di fare la nostra volontà. Chiediamogli la grazia di essere umili e disponibili a compiere la sua."
Con i giovani aveva un rapporto simpatico e diretto. Così intende ricordarlo Renato Maria Mazza:
"Sei stato il mio sacerdote, un amico di famiglia, non mi scorderò mai tutte le belle giornate trascorse in tua compagnia, le tombolate, le gite con qualche escursione nei parchi divertimento, la tua calma, la tua bontà e il tuo atteggiamento sempre ottimistico e gioviale! Eri un uomo su cui poter veramente contare, un amico saggio e mai scortese, oltre ad essere un uomo di Chiesa devoto e di grande levatura pastorale, insieme con il compianto Antonio Pasquale hai rappresentato la mia guida ideale, durante il mio lungo periodo trascorso da ministrante in Cattedrale. Non posso neanche dimenticare la tua amicizia sincera e leale con i miei nonni, ai quali sei stato vicino fino agli ultimi istanti della loro vita. Caro Don Antonio, non ho altre parole per descrivere la mia tristezza in questo momento, sei e rimarrai sempre una bella pagina del libro della mia ancora breve vita."