Sale l'elenco dei medici contagiati dal virus ad Ariano

Secondo giorno di quarantena per gli arianesi. Si esce solo per reali necessità

sale l elenco dei medici contagiati dal virus ad ariano

Il punto sulla giornata di ieri

Ariano Irpino.  

Fatta eccezione di qualche eccesso negli afflussi durante la mattinata è trascorso senza grosse difficoltà il primo giorno di quarantena per gli arianesi dopo lo stop imposto dal governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca. Forze dell’ordine schierate nei due ingressi della città sia dal versante Napoli che Foggia. Così sarà anche nella giornata di oggi.

Ritiro di autocertificazioni da sottoporre a verifica e divieto assoluto di relazioni sociali lungo strade e piazze. Sul fronte dei contagi ieri è stata la volta di un altro medico di base sottoposto al tampone da coronavirus, insieme ad altre tre persone ricoverate al Moscati. Gli operatori sanitari da giorni in trincea negli ospedali e studi medici, postazioni di soccorso, restano i più esposti. Un solo caso positivo diramato in serata dall'Asl che porta il bollettino a quota 30 ad Ariano a cui si aggiunge Savignano. Nella mappa del virus da ieri anche alcuni comuni limitrofi tra cui Flumeri, Villanova del Battista e Venticano.

Ma è stato anche un giorno positivo sul fronte sanitario. Dalla Regione Campania la notizia del potenziamento della terapia intensiva e sub-intensiva presso negli ospedali di Ariano e Sant’Angelo dei Lombardi. Nessuna competizione tra le due strutture ha detto il presidente del consiglio regionale della Regione Campania Rosetta D’Amelio. E’ inutile e infruttuoso tra strutture che operano nei territori della stessa provincia. La risposta messa in campo dalla Regione Campania, insieme Asl di Avellino, va proprio nella direzione di Un’attenzione per tutta l’Irpinia, consentendo pure all’azienda ospedaliera “Moscati” di lavorare meglio e fornire risposte ancora più adeguate alla popolazione”.

E’ un nuovo messaggio di speranza arriva anche dal Vescovo Sergio Melillo in questo momento così delicato. "Siamo consapevoli che il Signore continua a parlarci come  Mosè, faccia a faccia, come un uomo parla con un altro: un dialogo che non si interrompe ma, si intensifica nella preghiera. Questo “filo rosso” che la Chiesa continua sempre a tener fermo nella prova. Distanti fisicamente sì ma, vicini ai piedi della Croce!" L'intera diocesi in queste ore è in apprensione per lo storico sacerdote don Antonio Di Stasio risultato purtroppo positivo al coronavirus. Si prega per lui e per tutti gli ammalati ricoverati nei vari ospedali e le tante persone in quarantena.