Vivo per miracolo, torna a casa e abbraccia il nipotino eroe

Ariano, parla Gerardo Ciccone, l'uomo precipitato al suolo da una scarpata e ringrazia tutti

vivo per miracolo torna a casa e abbraccia il nipotino eroe

La storia raccontata da nonno e nipote in esclusiva a Ottopagine

Ariano Irpino.  

E' tornato a casa Gerardo Ciccone,  che lo scorso 25 gennaio ha rischiato la vita, precipitando al suolo, dopo essere scivolato da una scarpata mentre era in aperta campagna. Un volo di quattro metri che poteva davvero finire in tragedia se quel pomeriggio, non ci fosse stato suo nipote che porta il suo stesso nome.

Il piccolo Gerardo, 10 anni - nella foto è accanto all'inseparabile nonno - aveva avuto sangue freddo, prontezza di riflessi, lucidità e tanta forza, in quei minuti concitati, nel dare l'allarme: "Io mi trovavo da un lato e mio nonno dall'altro. Improvvisamente noto che comincia a scivolare, si aggrappa ad un ramo e in pochi secondi precipa al suolo, sull'asfalto. Lo raggiungo recandomi sul versante opposto, provo a chiamarlo ma lui non mi risponde. Lo sollevo e gli do qualche colpo alla pancia per farlo reagire, ma nulla. Respirava a fatica ed era molto sofferente. A questo punto mi precipito in strada e fermo un mezzo dell'Alto Calore che da Loreto stava raggiungendo la Variante. Da questo momento non mi sono più sentito solo." Fin qui il racconto puntuale del piccolo eroe. 

Suo nonno Gerardo non ricorda quasi nulla di quei momenti, ma oggi, dopo aver ricostruito ogni particolare, ha voluto ringraziare tutti, a partire proprio dal suo adorato nipotino. 

"Se non ci fosse stato lui accanto, non so quanto tempo sarei rimasto a terra quel pomeriggio, da solo. Un grazie di cuore va a tutti coloro che si sono adoperati per me. A Gaetano Di Gregorio, letturista dell'Alto Calore, il primo che si è attivato, di passaggio in quel momento, all'assistente capo della Polizia di Stato in servizio al commissariato arianese Alessio Di Donfrancesco, è stato lui con la sua esperienza ad allertare subito i soccorsi e non farmi sollevare da terra, altrimenti le conseguenze sarebbero state forse ulteriori. Grazie all'equipe del 118 intervenuta sul posto, dal medico Pasquale Lo Conte all'autista Antonio Di Carlo, agli infermieri e a tutto il personale in servizio quel pomeriggio al pronto soccorso; a coloro che mi hanno trasferito in ambulanza la sera ad Avellino, l'autista Gennaro Errico, l'infermiere Gerardo Pastore, l'anestesista di turno Emilio Di Costanzo, tutto il personale medico e paramedico che mi ha tenuto in cura ad Avellino all'ospedale Moscati e i volontari della pubblica assistenza Vita che mi hanno riportato a casa. E naturalmente un grazie affettuoso va alla mia famiglia che mi è stata sempre accanto e a tutte le persone che mi hanno manifestato tanta solidarietà e vicinanza in questi giorni difficili. Grazie davvero a tutti."

Gerardo è ora a casa dopo aver riportato due costole rotte, fratture multiple, un polmone perforato e vertebre schiacciate. E' in attesa di un eventuale e delicatissimo intervento chirurgico. Ma si sente un miracolato. E' circondato dal calore e dall'affetto della sua famiglia, molto conosciuta e stimata in città. La speranza è che possa recuperare al più presto le sue forze, ritornare in forma e dimenticare questo brutto momento della sua vita.