Le sardine irpine hanno fatto visita ai lavoratori della Novolegno in presidio nella sala consiliare del Comune di Montefredane ormai da più di due settimane. È stata l'occasione per ascoltare le ragioni di una vertenza che ha messo in ginocchio 117 famiglie, tanti sono gli operai dello stabilimento di Pianodardine piombati nell'incubo della disoccupazione dopo che il Gruppo Fantoni ha deciso di delocalizzare le proprie attività al nord. I lavoratori chiedono un incontro al Ministero dello Sviluppo, affinché venga prorogata di un anno la cassintegrazione. Nel frattempo è necessario immaginare una soluzione alternativa per garantire i livelli occupazionali.
Su questo punto il gruppo delle sardine irpine ha lanciato una proposta. “Piu che altro una provocazione – chiarisce Claudio Petrozzelli – Pensiamo che i lavoratori possano diventare protagonisti come è accaduto in altre realtà imprenditoriali, unirsi in cooperativa e magari tentare di portare avanti l'azienda. Quello che è importante – continua il portavoce del movimento – è che sappiano di non essere soli in questa lotta. Il confronto di oggi è stato prezioso. La vertenza della Novolgeno per l'Irpinia è come la vertrenza Whirlpool per Napoli. Per questo abbiamo pensato di portarla nella nostra agenda, il prossimo 18 febbraio a Scampia”.
Dunque nel corso dell'assemblea regionale delle sardine, quella che precede l'assemblea nazionale del 14 e 15 marzo, una delegazione di operai Novolegno di Avellino accompagnerà le sardine irpine per portare su un piano più ampio la loro lotta.
Una lotta per il lavoro, ma anche per l'ambiente. “Abbiamo chiarito subito la nostra posizione – aggiunge Petrozzelli – Noi crediamo che tutela dell'occupazione e disinquinamento siano due cose che possono coniugarsi. Oggi esiste la tecnologia per creare impianti industriali capaci di ridurre le emissioni inquinanti, e pensiamo che anche la Novolgeno possa essere riconvertita in una industria pulita. Le idee non mancano. Gli stessi operai hanno parlato delle industrie per il riciclo del legno. Ma è necessario trovare un imprenditore disposto a investire”.
Anche il sindaco di Montefredane, Valentino tropeano, presente all'incontro, si è detto d'accordo sulla ecessità di portare la vertenza Novolgeno su un piano nazionale, al pari della Whirlpool.
“Riteniamo che questa oggi sia la vertenza per definizione, e basta con le polemiche – ha affermato tropeano – la politica spesso brancola nel buio – aggiunge il sindaco – non riesce ad essere incisiva perché non si conoscono bene i termini della vicenda. E allora bisogna fare in modo che la vertenza Novolegno superi i confini e arrivi alle orecchie di chi può relmente incidere e aprire un confronto serio su questo stabilimento.
Ma le polemiche non si esauriscono, gli operai sono arrabbiati non solo con Fantoni per come li ha letteralmente “scaricati”, ma anche con le associazioni ambientaliste che da anni additano la Novolegno tra i principali artefici dello stato in cui versa l'area industriale.
“Ora che la Novolgeno è chiusa saranno contenti - haanno detto con amarezza i lavoratori – la fabbrica è chiusa ma gli sformaneti di polveri sottili si verificano lo stesso”.