"Mi sento una privilegiata, non per le grazie ricevute da Padre Pio e ne sono tante, ma perchè egli mi fatto capire il valore della sofferenza."
Sono le parole, avvolte dalla commozione di Maria Pia Campanini, figlia del noto attore di teatro e cinema Carlo, amico e figlio spirituale di Padre Pio. Clicca qui https://youtu.be/tztmBtGBUIc per ascoltare la sua intera testimonianza.
"Una volta era con il mio papà, nel corridoio, al convento di San Giovanni Rotondo e tutte le persone, passavano e dicevano, mi faccia una grazia, la prego. Quando padre Pio si è trovato solo con papà, gli disse, vedi Carletto, tutti vengono qui per farsi togliere la croce, ma nessuno chiede la forza per sopportarla. Se l'umanità, conoscesse il valore della sofferenza, non chiederebbe più il piacere ma solo il dolore. Ed è vero. Oggi sapere che la mia sofferenza, non è sterile e che è come una moneta che varrà per pagarmi il biglietto, per andare su, mi da davvero una serenità e una calma che veramente non avevo prima. Ecco perchè mi sento una privilegiata, avendo conosciuto Padre Pio."
Carlo Campanini, carriera artistica in teatro, in cui si esibisce come attore brillante ma anche come tenore, come riporta Wikipedia, rimasto vedovo, a causa dell'avanzare dell'età iniziò a condurre una vita molto appartata. Sofferente inoltre da tempo di disturbi cardiocircolatori, morì nel sonno, nella sua abitazione romana alla Balduina, il 20 novembre 1984, all'età di 78 anni e venne sepolto per sua espressa volontà nel cimitero di San Giovanni Rotondo (Foggia) per essere stato vicino a Padre Pio anche dopo la morte, in quanto suo devoto. Questa sua devozione gli valse l'appellativo di "Sacrestano di Padre Pio". A lui è stata dedicata una strada a San Giovanni Rotondo, nelle adiacenze del Santuario di San Pio.
Un'adorazione eucaristica molto intensa e coinvolgente che ha visto radunati nella chiesa di San Nicola a Gesualdo Gruppi di preghiera di Padre Pio, giunti anche da fuori regione. Toccante e coinvolgente la benedizione degli ammalati da parte di Padre Enzo Gaudio.
"Cerchiamo di vivere sempre la nostra liturgia, con passione, cercando di trasferire ai nostri fratelli, l'amore di Dio, che vuole trovare tutti i modi per potercelo comunicare. Quale migliore occasione, della celebrazione, dove si offre con il proprio corpo e sangue, dando tutto per noi."